martedì 31 marzo 2009

Humor Grigio #6


Siamo lì io e il Bruce Banner, uomini accomunati da un passato-presente di... diciamo attriti, con le forze dell'ordine, che si stila allegramente la classifica delle peggio merde, quando...

Io: Be', se proprio si deve guardare il capello, meglio i Caramba dei Pulotti.

Bruce Banner: Vero, non hanno firmato, sono meno esaltati, meno "fidelis".

Io: I Finanzieri però sono i più bastardi... tra quelli che puoi incrociare, dico.
Perché se ti capita la Polizia Carceraria...
Non li becchi mai, ovvio, stanno in carcere, ma i secondini sono i peggiori in assoluto.

The Impossible Man: I secondini?
Chissà i primini, allora!

Bruce ha emesso un ruggito da animale ferito a morte, e si è accasciato esanime sulla scrivania...

lunedì 30 marzo 2009

Nothing can seduce women faster than a... (mazzafrusto sesquipedale?)

This is your penis: 8--o

This is your penis on drugs: 8=====O

AAny questions?


(N-no, nessuna question... cioé, sì, una sola: ma c'era bisogno di farmi un disegnino?
Comprendo che la matrice Fregeiana dei tuo studi ti impone questa scelta,
ma ti giuro che il concetto che sottende alle parole
"se prendi la pillola ti viene un silos dell'ammore grosso così"
possono capirlo tutti anche senza armatura simbolica!)

Hasta lo SPAM, siempre!

venerdì 27 marzo 2009

Mi hanno ciulato la mail! Maledetti stranieri...

Io: Internettoes Spa, buongiorno, sono Peppermind.

Cliente: Buongiorno!
Ho scaricato la posta, ho sentito il segnale sonoro che mi avvertiva che una nuova e-mail era arrivata, ma non c'era nulla!

Io: Be'... avrà configurato il programma di posta in modo che-

Cliente: NO, NO! (Lo nega con tutto il cuore? Lo giura lei, dica lo giuro?) Nessuna configurazione!
E la mail C'È nella web mail, ma non riesco a scaricarla!

Io: Avrà messo “conserva una copia sul server” e-

Utente: Sì, l'HO MESSO (allora l’hai configurato sì, il programma di posta! Furbinio de Furbis!), ma l'e-mail non c'è nell’outlook!
(CAZZO! È UNA VERA MAGIA! ESCI DALLA TUA TERRA E VA'! PORTA LA PAROLA NEL MONDO!)

Io: Guardi, se vede l’e-mail nell’interfaccia web, l'operazione del nostro mail server è andato a buon fine, su quel che succede dopo non abbiamo modo di intervenire… chieda al suo tecnico info-

Cliente: Non ce l’abbiamo! (... e allora rivolgiti al mago di Segrate invece di rompere le palle a me, che ti devo dire?)

Io: (Vabbe', finiti gli argomenti utili, via con le frasi a muzzo)
Mi spiace, per quel che ci riguarda è tutto a posto, e non ho modo di risalire al problema (plah, plah, bwa, bworf).

Cliente: Vabbe’, mi inventerò qualcosa…

Io: Buongiorno! (Nel senso: alleluia, inventati il messaggio via palline di mollica, che mi sembra più alla tua portata!)

… che il mailer-demon non è uno dei tanti nomi del demone bastardello di Des Cartes.


Se l’e-mail ti è arrivata in casella, ma non riesci a scaricarla, è quasi certo che il tuo client di posta versa in uno stato così pietoso che se non stai all’occhio ti genera per emanazione plotiniana un cosmo tutto suo, da fare invidia al microsistema ambientale delle tue ascelle.

POI NEL BUIO LE TUE MAIL, D'IMPROVVISO, NON CI SON PIÙ...

SE TELEFONANDO IO POTESSI DARTI IL NUMERO DI TELEFONO DI GIACOBBO, TI CHIAMEREI.

La Madre di tutte le chiavi.


Lo vedo tutti i giorni, quel cartello.
Sulla porta d'entrata secondaria, che uso tutti i giorni.
Tutti i giorni rileggo la frase.
Tutti i giorni mi punzecchia la coscienza da filosofo del linguaggio.
Tutti i giorni lascio correre, via, comunque si capisce che vuol dire, dai...
Ma oggi ho le palle "semanticamente" girate.

Il messaggio recita:

Tenere chiusa questa porta.
Ricordatevi di avere sempre con
voi la chiave apriporta.
La famosa chiave apriporta???


Non ce la faccio, DEVO chiedermelo: ma quanti cazzo di tipi di chiavi ci sono, secondo voi?

Allora: ce n'è una chiudiporta, una apriporta... ah, vero!, anche una USB, sì, ora ricordo!
Una "di lettura", una "inglese... madò, quante, grazie Dio per avermi donato questo Mondo ricolmo di vit.. di chiavi, cioé, grazie O' Mia Ditta per avermelo fatto scoprire!
Avete fatto proprio bene a specificarmi quale fottuto modello di chiave devo sempre avere con me se voglio aprire la vostra stronzissima porta!


Metti che mi balenava in mente di cimentarmi nella sacra arte dell'AprOporte Con Chiave Articolare, che sono un po' fuori allenamento... ma vi farei martellare l'emisfero sinistro da Nietzsche, se servisse a spremere fuori qualcosa.

E poi, a questo punto... non mi fregate con il dettaglietto che il cartello l'avete appiccicato a QUESTA porta:

quale chiave, delle infinite appartenenti alla categoria kantiana "apriporta", ora dovrò brandire?

Che non siamo mica tutti commerciali, con la capacità d'astrazione di un pangolino nella stagione degli amori
(cartello su porta lì, chiave aprOporta qui),

se mi specifichi qualcosa ("il tipo di chiave che ti serve è quella che apre le porte", ma va'?, "giuro!")
ma nel contempo mi apri un numero indefinito di scenari (apre LA PORTA, quella iperuranica, dalla quale TUTTE le portacce reali discendono),
non mi basta che tale specificazione si appiccicata a una porta per capire che è QUELLA da aprire, ora voglio che tu finisca la tua fottuta catena di restrizioni logiche, fino in fondo, su da bravo, bevi tutto, e dimmi qual è: LA CHIAVE!

- Sì, è ESSA è una "apriporta", ma ci sono tante porte, ragazzo... devi scegliere la tua.
- Grazie maestro. (Nell'occhio del ragazzo si riflette un albatros che spicca il volo dal dirupo, stagliandosi nel tramonto)
- E ragazzo...
- Sì?
- Per la consulenza, fan dusént'euri. (La mano del vecchio scatta fuori con movimento da cassa di supermarket)
- Ma togliti dai coglioni, vecchio cialtrone. (Nell'occhio del ragazzo si riflette lui stesso che spinge il vecchio giù dal dirupo)


La vita la prendo con filosofia... del linguaggio.
È uno sporco lavoro, qualcuno dovrà pur farlo.

SE LEGGENDO I VOSTRI AVVISI IO POTESSI FARVELI INGOIARE, SPACCIANDOLO PER IL GIOCO DELLE PICCOLE SPIE RUSSE, AH SE LO FAREI...

mercoledì 25 marzo 2009

Che crismi questa crisi, cribbio.

Maroni: Tuttoquanto Phone Center, Servissio LaCrisiLaGhèNo, sono Maroni.

Peppermind: Salve.
Ho questo problema: per sapere che per risolvere la crisi bisogna lavorare di più e sperare in bene, devo sentirmelo dire dal mio capo del governo.
Perché mi son dovuto sorbire tutta 'sta perdita di tempo e parole per mettere in piedi il teatrino del sistema di rappresentanza, il dibattito politico, il periodo elettorale, le elezioni?
Facevo prima ad andare nel merdosissimo bar sport sotto casa mia e chiedere al Luis, dopo che s'è fatto i suoi 5 o 6 bianchini, no?

Maroni: Lei deve essere uno di quei quater gatt (quattro gatti) che non ci lasciano lavorare...

Peppermind: Ma piantatela di sparar cazzate.
Quest'ultima boiata del Berlusca poi non avrebbe passato manco il test di Turing.
Fa ragionamenti più complessi la mia lavatrice quando la programmo sul 4, guarda...
La macchina di Turing è meglio che la uso per tirarlo sotto, altro che test.

Maroni: Figuremès se vi alter (figuriamoci se voi altri) comunisti non compravate le macchine estere...
Per forsa che ghè la crisi, la disocupassione e tus cos (e tutto il resto)!
Sempre a star lì a ciciarare (chiacchierare).
Per lavorare bisogna... lavorare!

Peppermind: Sì, e il mondo è una favola tautologica...
Ma portate rispetto per chi lavora sul serio, o almeno abbiate il buon senso di seguire il vostro stupido credo: state zitti!
Che prima o poi a quell'imbolsito mentale gli chiuderanno la bocca a suon di bombe molotov, se continua così.
Altro che treppiede.

Maroni: Ma lei deve essere un pazzo anarchico!
Musulmano!
Negro!
FINOCCHIO!

Peppermind: ... già, e arriverà il giorno che esporrò tutte queste caratteristiche "a unisono" e nel vostro salotto buono.
Okkio al kranio.

SE TELEFONANDO IO POTESSI PRENDERTI A SPRANGATE, TI CHIAMEREI... UNA, CENTO, MILLE VOLTE.

Il doping per il Suo pene migliore



Si puo ordinare nel regime di Online (Cos'è? Tipo il Paese dei Balocchi, l'Isola Che Non C'è, l'Utopia di Moore o il Falansterio di Fourier, regimi di questo tenore?)la qualita del produttore – il 100% dell’azione utile (Posso ordinare queste due cosine? Mh, la qualità del produttore unita al 100% dell'azione utile potrebbero farmi comodo in casa, soprattutto quando pulisco i sanitari...)

Le opinioni dei nostri clienti:

- Il sesso porta piu soddisfacimento (sento di poter azzardare che è un'opinione anche di chi non è vostro cliente... direi di chiunque respiri, credo...). Lo stress e la tensione sono spariti. Lei non si rattrista piu (veramente lei, leggendo questa mail un po' di rattristamento, secondo me...), ora io non temo, che saro costretto a negare (costretto nel senso che... ti punto una lampada in faccia, ti piglio a ceffoni, parla bastardo! Negalo!? Ma temilo pure...). E` una sensazione fisica sbalorditiva, dopo la quale segue lo stesso sentimento profondo (bello scopare, sìsì, ma l'avevamo già appurato mediante un elementare Barbara, o al limite un Darapti, non lo so, andiamo oltre!).

- La cosa migliore del Vi e` la sicurezza della possibilita di «volare con autopilota» (No, guarda, sono piuttosto tradizionalista a riguardo, il telecomando del pene spetta all'uomo di casa, non sento ragioni!), rilassandosi e senza la necessita` dell’entrare nel merito di quel fatto (ma.. veramente... io vorrei proprio ENTRARE nel merito del fatto), che il pene continua a trovarsi in posizione verticale, anche quando tu sei interrotto (i figli battano alla porta della camera da letto, il cane abbaia, il preservativo scivola) (Cristo, ma in che inferno vivi? E sei proprio sicuro di voler rincorrere il cane che rincorre i figli che battano per sbranarli vivi, con il pene ancora "in posizione verticale"? Magari con il preservativo Scivola, nuova linea, Control Scivola, che effettivamente sta scivolando via?) Quando prendi coscienza del Vi (ah sì, il Tai Vi Chuan, cazzi rotanti con avvitamento), questo puo anche stare un grande regalo per la compagna (.. è proprio vero che il comunismo stare morto, compagne). C’e solo un consiglio: non le dica, che lei prende il Vi: l’apprezzamento di se’ stesso femminile e` anche molto suscettibile (Io Tarzan tu Jane, io Vi, tu se' stesso femminile scarsa a letto?).

- confezione confidenziale (Una confezione tra amici?)
- pagamento confidenziale (Grazie, i 100 euri te li restituisco quando posso...)
- non richiede la visita medica (Tu però ne hai bisogno, fidati)
- consultazione medica telefonica gratis (Una telefonatina quasi quasi gliela farei a 'sti qui, via)
- non c’e bisogno di aspettare a lungo (In che senso? Tutto 'sto sbattimento per avere il cazzo subito duro, e dopo due secondini game over?)
– la consegna nel corso di 2-3 giorni
- ordinazione comoda e confidenziale nel regime di online (Nel Regime di Online è tutto più comodo, nei fiumi scorre latte, le donne girano nude, e via e via...)
- Online -negozio di licenza
- nessuna spesa nascosta (Io mi nasconderei comunque nei tuoi panni, se permetti)

Ordini oggi e dimentichi delle sue delusioni, delle lunghe paure del rifiuto e le situazioni dolorose ripetibili (Ripetibili tipo le ricette del dottore? Vabbe', comunque l'effetto è tipo farsi un cannone di charas di quella buona, se ho ben capito!).

Hasta lo SPAM, siempre!

martedì 24 marzo 2009

Goodmorning Tradulandia!

Mi capita questa call conference a tre, io mammete e tu, cioé, io, la traduttrice e una cliente inglese.
Una cosa particolare, mai fatta prima, di solito mi smazzo il cliente direttamente, sputacchiando il mio inglese da traduttore di giochini, cavandomela a pacche e pezze.
L'atmosfera è surreale, io che capisco benissimo quel che dice la cliente e aspetto comunque che la traduttrice traduca, e queste voci sospese nell'etere, molto "ehi Huston, c'è grosso problema: antenna sgrausa, non si vede rai 3".
Ma tutto procede normalmente, si conclude la telefonata, si giunge ai saluti:

Traduttrice: Allora grazie, sig. Peppermind, e buona giornata.

Io: Di niente.
I miei saluti a lei e alla signorina della MotoroneInglesi Inc. (La mia cliente, insomma)

Traduttrice: ... ma... io non lavoro per la MotoroneInglesi Inc., sono solo una traduttrice...

Io: ... be', la saluto lo stesso... (Che se non sei mia cliente non ti saluto? Beccati 'sti saluti e taci, che sono gratuiti e ridistribuiti equamente: esproprio proletario del saluto multiculturale!)

Traduttrice: Ah, grazie, buongiorno.

Io: Buongiorno...

Non lavoro qui, non salutarmi, sono solo un ologramma?
Non sono degna di saluto?
Non mi pagano per essere salutata?
Sono solo una traduttrice della Stanza Cinese srl, ciò non garantisce che io abbia compreso e accettato il software "saluti.eng24"?


"Ehi Houston, c'è veramente grosso problema..."

LO STUPORE DEL SALUTO, SPALANCATO SUL MAR...


SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRTI CIAO, TI CHIAMEREI!

lunedì 23 marzo 2009

Pensa che pensavo che pensare...

Clearmind: Hyper Maieutic Phone Center, ciao, sono Clearmind.

Peppermind: Ah, bene, meno male, che inizio a temere che mi risponda quello là…

CM: Attento a quel che desideri.
Dimmi tutto.

P: Ho finito una traduzione.
Massacrante.
Sfibrante.
Temevo il peggio, ‘stavolta, di aver fatto uno schifo.
Invece, testuali parole del mio capo, del mio amico che è anche manager per la Altradussituscos, società che traduce videogames per console e computer:
"Colgo l'occasione per ribadire che la traduzione è la migliore che tu abbia fatto fino a ora :)"

CM: Bene, no?

P: Sì. Mi preoccupa la mia incapacità di non capire che non era il caso di preoccuparmi così tanto.
Di farmi troppe seghe mentali, come si dice, penso troppo, mi rovino la vita.

CM: Qualcuno disse:
Ognuno ha il suo quantitativo di pensiero di default. Non si scampa da quello. Quelli che dicono che pensare è tempo perso, meglio agire, mi fanno l'effetto di qualcuno che mi dicesse che avere i capelli neri è una perdita di tempo, meglio agire.

P: Sì, mi pare di ricordare qualcosa… ma non è proprio il caso…

CM: Lo è.
Non è questione di
rimuovere la causa, ma non il sintomo.
Solo di accettare che a volte le riflessioni sbagliano mira.

P: A volte quindi è un perdita di tempo.

CM: Forse.
Sei un anarchista epistemologico, dovresti sapere che “qualsiasi cosa può andar bene”.

Quindi: chi può dirlo se non il tempo?

P: Allora andrei a pensare qualcosa a caso…

CM: Vai, vai...

SE TELEFONANDO IO POTESSI SAPERE SE VALE LA PENA DI MENARSELA, IO CHIAMEREI...

Humor Grigio #5

Io: ... va' 'sto tipo che nome strano: George Sasso.

The Impossible: è uno che lancia il sasso e poi scappa!

Io: ... al limite "lancia il sasso e poi ritrae la mano"... Impy, vabbe' che non puoi fare a meno di ammorbarci con le tue battute del cazzo, ma almeno sapere il giusto modo di dire...

The Impossible: Ma fa più ridere "lancia il sasso e poi scappa"!

Io: Hai voglia, dal ridere stavo quasi sbattendoti la testa su uno spigolo...

The Impossible: Una mela al giorno?

(Silenzio da "nessuno risponda, magari questa ce la risparmia!")

The Impossible: Eh? Eh? Susan, una mela al giorno?

(Silenzio, ma ormai...)

The Impossible: Muori di fame!

Grmblgrmbl... a morte l'hegeliano, a morte, a morte!

Humor Grigio #4

Mi scende la catena.
Bestemmio per 20 minuti, la bici è nuova di pacca, deve essere la maledizione del cappellino coi paraorecchie.


Poi riesco a rimetterla in qualche modo, e arrivo al lavoro con mezz'ora di ritardo.
La sento che è lì, che aleggia nell'aria... l'ha pensata, cresciuta, allevata con amore per 30 minuti interi, e me la porge appena entro:

The Impossible: La tua bici si è liberata: ha rotto le catene!

Davanti agli occhi mi scorrono scene di persecuzione, schopenaueriani fanatici che accusano Impy di hegelianesimo, e lo spintonano verso il rogo...

La ragione non ha mai ragione.

Darkmind: …

Peppermind: Pronto?

DM: No.

P.: Eh? In che senso...

DM: Vieni al sodo.

P.: Ma è l’Hyper Maieu-

DM: Sì, sì, quel che ti pare.
Che cosa vuoi?

P.: … l’altro giorno, sono uscito di casa, per andare al lavoro.
In bici, appena uscito dal portone c’era una macchina in sosta vietata, che ostruiva il passaggio, quasi sempre ce n’è una, fuori dal mio portone.
Allora ho preso per il marciapiede, per immettermi in strada dal prossimo passo carraio, niente di che, qualche metro sul marciapiede in più…
Be’, un anziano, magro, allampanato, con un cappellino da cacciatore, sai, quelli con i paraorecchie, già lo sentivo che parlava tra sé, incazzato, e appena mi fermo: parte con la paternale.
Che non si può che tutti i giorni con la bici sui marciapiedi, che arrivano giù veloci, che non si sentono, che c’è rischio che gli vanno addosso, e basta, è vietato, andate in strada con le bici, balordi!
Io ascolto, mi girano le palle, ma che devo dire, ha ragione.
Allora glielo dico: mi scusi, ha ragione, ma comunque stavo andando piano e stavo attento…
Non mi fa nemmeno finire e mi dice: ma la smetta di prendermi per il culo, vada via i ciap, si volta e se ne va sempre bestemmiando.

DM: Gli sei andato addosso, spero.

P.: Ma che stai… ma no.
Il mio problema è: ok, ti ho detto che hai ragione, mi sono scusato… perché cazzo devi dirmi che ti piglio per il culo?
Non hai nessun motivo valido per pensarlo!

DM: Il tuo problema è un altro.
Pensi che tutti usino il cervello quando, secondo te, dovrebbe venire usato.
Ti sei fatto questo viaggio: una volta che gli dai ragione e chiedi scusa, a livello logico-semantico non c’è più niente da dire né da presumere.

P.: Appunto…

DM: Appunto una sega.
La ragione non si usa così, mai.

P.: Ma non è vero!

DM: Tu sei un povero coglione, ma puoi se non altro intuire che OGGI non si usa così.
L’elezione di un mafioso, ladro, a cui chiaramente non frega nulla del popolo italiano, dovrebbe suggerirti qualcosina.

P.: …

DM: Esatto.
Si usa la pancia.
O il cazzo, meglio.
Il vecchio pensava che tu lo pigliavi per il culo perché gli tornava utile farlo.
Punto.
Non serve attenersi ad alcuna regola logica o di riferimento semantico.
Sei una merda su due ruote che attenta alla sua vita mediocre, tutti i giorni, e in più cerchi pure di prenderlo in giro quando lui, miracolo!, è dalla parte della ragione, che di solito invece anche lui ruba, trama e cerca di metterla nel culo agli altri, come tutti.

P.: Ma così non si può più discutere, mai, su niente…

DM: Non guardi la televisione.
Dovresti.
Per discutere bisogna solo ripetere all’infinito la propria tesi.

Più sempliciotta è, meglio è.
E piacere a chi ti ascolta.

P.: Ma…

DM: L’intelligenza si usa solo per fottere meglio gli altri.
A quel vecchio, dovevi andargli addosso, urlandogli che eri un vigile in borghese e che lui stava intralciando la giustizia, con quel cappellino da idiota.
Eccoti le tue regole logico-semantiche.

P.: … ma è assurdo…

DM: Ovvio, per questo funziona.
Tipo quello là che dice non c’è crisi, bevendo champagne nella villa-anfiteatro.
Surreale.

Ma invece di prenderlo, mettergli un sacco in testa, sprangarlo a sangue, senza spiegargli niente, lo voterete ancora, sempre che non crepi mentre si fa la Carfagna.
Funziona.

P.: … quindi, se uno molla la sua tipa e va in vacanza con un’altra, e pubblica le foto cambiando la data pur di non ammettere che ha fatto una porcata, va bene?

DM: In teoria.
Solo dovrebbe sapere che su Flickr la data reale dello scatto la puoi sempre rintracciare nei metadati, quindi è un emerito idiota.

P.: Non un ominicchio?

DM: (lo scatto dell’accendino, il crepitare della brace che accende la sigaretta, e il soffio della prima boccata)
Lo sia o no, alla pancia non interessa.

P.: Ma è tutto qui?
Che desolazione…

DM: Puoi sempre dare fuoco a una caserma di Polizia.
E crepare nel susseguente conflitto a fuoco.
Piace come morte?

P.: Vabbe’, ho capito, buonanotte eh?

DM: Illuso.
Sarà una notte fredda.
Di solitudine e rancore.

SE GUARDANDOVI NEGLI OCCHI SAPESSI DIRVI CHE È ORA DI BASTA, VI GUARDEREI...

SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRMI ADDIO, MI CHIAMEREI...

giovedì 19 marzo 2009

Humor Grigio #3

Mr Fantastic: Impossible! Non dovresti mangiare tutte quelle schifezze!

Io: Sai che gli frega... si abboffa e non ingrassa mai, ha il metabolismo di una stella di neutroni.

Mr Fantastic: Sì, ma cosa credi, prima o poi gli esplode tutto, col colesterolo che avrà!

Io: In effetti... Impy, dovresti fare qualche esame, eh?

The Impossible: Sì, dovrei... ma non li faccio, ho paura di non essere promosso. Magari mi danno un brutto voto!

... e ancora quella ghigna, che addirittura vira nell'ebefrenia. Due nel giro di 15 minuti, iniziamo grigio la giornata.

Humor Grigio #2

Mr Fantastic: ... quindi sei riuscita a tornare a casa ieri?

Susan Storm: Sì. Però anche i tram facevano sciopero, il mio non passava.

The Impossible: Non passava il tram?

S.S.: No, non l'ho preso perc-

The Impossible: Non c'era il solito tram tram?

... e poi si gira a guardarmi, con una ghigna tra il complice e l'oligofrenico.

martedì 17 marzo 2009

Cinque anni e non sentirli...

La nostra ditta, solitamente, vende le ADSL con un accesso ISDN di backup.

Cioé: se l'ADSL si rompe, mentre è rotta, puoi navigare con l'ISDN, aspettando che la aggiustino.

L'ISDN funziona come i vecchi accessi via modem 56K, con utente e password, e router che fa la chiamata telefonica a un nodo di connessione.

Insomma: non puoi usarlo se Telecom non ti ha installato la linea ISDN a casa, come non potevi usare il modem 56K se Telecom non ti aveva installato la linea telefonica.



Cliente: Quindi posso usare l'ISDN, visto che la mia ADSL è giù?

Bruce Banner: Vedo che l'account è stato attivato, da parte nostra.
Però leggo sul ticket del guasto che il vostro tecnico ci dice che non è stata installata la linea ISDN.
Dovete installarla, per usare il backup.

Cliente: Cioé?
Scusi, ma non abbiamo comprato sia ADSL e backup ISDN da voi?

B.B.: Sì... ma-

Cliente: E allora attivatemi l'ISDN, che noi lavoriamo con internet, ne abbiamo urgentemente bisogno!
(Ma non dirmi! sei una vera rarità... SOLO il 90% dei nostri clienti sono società che lavorano tramite internet, how weird!)

B.B.: Ma l'account è già attivo, solo che-

Cliente: Allora perché non va?
(Chi? Dove?)

B.B.: Perché la Telecom non vi ha ancora installato la linea ISDN...
Senta, si ricorda come funzionava 5 anni fa?
C'era il modem che componeva il numero e si connetteva alla rete, e senza linea tel-

Cliente: Ma io 5 anni fa non lavoravo qui, che ne so?
(Ah, allora, se tu non lavoravi lì, è normale che non sappia cosa sia un fottutissimo modem 56k e come funzioni... il mondo è una favola berkeleyiana quinquennale, jeez...)



Al che abbiamo aperto gli idranti per raffreddare Bruce, che se no ci si trasformava in Hulk ed erano cazzi.

Che questa qui non è mica nata ieri, è nata 5 anni fa!

SE TELEFONANDO IO POTESSI CHIAMARTI 5 ANNI FA, TI CHIAMEREI...

lunedì 16 marzo 2009

Ah, come soffro, come soffro!

Dicono tutti che le parole non contano, invece i fatti, quelli sì che, hai voglia, se menano!
Ma poi...

“Buongiorno, volevo sottoporvi una richiesta che capisco essere "inutile"
(E quando mai?)

un nostro cliente, con il quale siamo in contestazione, soffre il fatto che il traceroute verso il nostro indirizzo termini così

1.2.3.4.dialup.internettoes.it

(Soffre? Kierkegaardianamente parlando? Soffre per una corsa di bytes verso l'ignoto?)

La parola dialup lo spaventa!!
(Ma che esaurito ci hai come cliente!?! Si fa spaventare dalla parola dialup? Pensa quando mammina gli fa "MODEM 56K!" da dietro l'angolo, che gran pavonate nelle mutande! 'Sti neo-scolastici-realisti, che sagome!)

esiste la possibilità di modificare la registrazione e mettere il nostro indirizzo sotto un'altra zona?
magari ultrafast.internettoes.it ??? :):)
(E perché non celhogrossocomeunasequoia.internettoes.it? Basta cambiargli nome per cambiargli qualità? Ma Guglielmo di Champeaux ti fa una sega! Approposito, appiccicagli su "30 cm.", magari la vita ti sorriderà...)

grazie buona giornata?"
(togli pure il punto interrogativo, dopo queste sapide parole, il tuo pseudo-guglielmo me l'ha resa ridicola...)


Possibile che non lo sfiori l'idea che quei tipi di indirizzi usino il termine "dialup" (che indica connessione via modem) proprio perché sono IP dinamici per le connessioni (indovina indovina) via modem (ooooh!), e non perché avevamo finito i nomi pazzerelli che di solito usiamo?


SE IO RIVEDENDOTI FOSSI CERTO CHE NON SOFFRI... IL TRACEROUTE VERSO DIALUP.INTERNETTOES.IT, NON TI RIVEDREI...

SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRTI: SE VUOI UNA CONNESSIONE VELOCE, PAGALA!, TI CHIAMEREI...

venerdì 13 marzo 2009

Humor Grigio #1

The Impossible: Sapete qual è il gruppo preferito della Internettoes SPA?

(silenzio angosciato)

The Impossible: I Tokyo Postel!

Sighsob, i postel sono un servizio fornito dalla Intenettoes SPA...

giovedì 12 marzo 2009

Porgi l'altro Helpdesk!

Il giorno scorreva calmo.
Era uno di quelli tranquilli, sonnecchiosi, che i clienti non rompono, il sole ti culla colpevole nel dormiveglia di chi non ha una beata mazza da fare, che ha già fatto tutto il lavoro, aggiornato il fecciosissimo stato su FeccBook, scritto due cazzate su un forum, e giocato due partite a scarabeo.

E sono quelli i momenti in cui l'Universo, pescando dalla sua
sgangherata vena umoristica, partorisce LA telefonata.

Cliente: mi può dare il numero di telefono di SpammoniAManetta, ho visto che è vostro cliente.

Io: Mh... provi a vedere sul sito
www.spammoniamanetta.com, dovrebbe esserci...

Cliente: Ho visto, ma non c'è sul sito, me lo può dare lei?

Io: No, senta, è un dato sensibile che ci ha comunicato il cliente senza autorizzarci a diffonderlo, lo devo trattare come riservato.

Cliente: Ma non diciamo fesserie!
Guardi, me lo dia, ho un cognato che lavora alla Polizia Postale e (attenzione: non è una conseguenza logica, se non nella sua testa) se i numeri telefonici si trovano sulle pagine gialle dovreste darmeli anche voi! (anche questa è una conseguenza logica solo nella sua testa)

Io: Mi scusi, ma se c'è sulle pagine gialle, lo recuperi da lì.
Io al massimo posso passare la sua richiesta al mio responsabile, ma capirà che non ho l'autorità per prendermi questa responsabilità.

Cliente: Va bene.
(Mmmh... ma come, da belva a cucciolotto mansueto? Non me la conti giusta, tu...)
Senta, mi può passare un tecnico?

Io: Sono un tecnico, dica pure a me...

Cliente: Dovrei mettere la (blurr-blorf-barf, inizia a sparare termini senza senso, perdo il filo subito) profosteriasi prematurata in rete con il socio fracidoso che si proluena-

Io: Mi scusi, ma ha qualcosa a che vedere con SpammoniAManetta?

Cliente: No!

Io: Mi scusi di nuovo (che mi stai menando il can per l'aia, e io sono un terrorista animalista, chi mena i cani gli tiro le molotov)... ma lei è nostro cliente?

(Ormai tutto il Nightmare Team mi sta ascoltando, che non ci hanno una cippa da fare, e perché hanno il sesto senso per le fregature.
Trattengono il fiato alla mia domanda.)

(Un rovo di rami secchi rotola sospinto dal vento, in mezzo all'ufficio, nel completo silenzio.)

Cliente: No!
(ARRRGH! Il mio collega Banner mi si trasforma in Hulk, alzando il cartello SPACCALO, mentre lo stesso mio capo aziona la sirena anti-nonclienti)
Volevo solo un consiglio visto che devo mettere la (blurr-blorf-barf!) profosteriasi prematurata in rete con il socio fracidoso che si prolu-

Io: Mi spiace, ma questa è l'assistenza tecnica di Internettoes SPA, e, come si evince dalla definizione, facciamo assistenza tecnica ai clienti della Internettoes SPA.

Non-più-cliente: Ma è pazzesco!
Se tutti la pensassero così che futuro avrebbero gli host italiani, e c'è poi che mio cognato lavora alla Polizia Postale, che io ve lo mando dentro che-

Io: Continua a spiacermi, ma
(Teorema) essendo assistenza tecnica per i clienti di Internettoes SPA,
(Lemma) non essendo lei un nostro cliente,
(Conclusione) non può usufruirne.
(Corollario) Non posso farle assistenza.

Non-più-cliente: Ma che stronzata!
Si rende conto che se tutti facessero così in che stato andrebbe a finire la situazione dell'hosting ita-

Io: Che le devo dire? Siamo:
(due punti e una piccola pausa)
CATTIVI!

Non-più-cliente: Ma si rende conto dove andremmo a finire se tutti-

Io: Se vuole scriva a
support@internettoes.it ed esponga il suo problema tecn-

Non-più-cliente: Cognato! Polizia Postale! Host italiani! Dove andremo a finire?

Io: ... e dev'essere che siamo proprio, ma proprio, meschini, capita, sa? Se vuole può scrivere a supp-

Non-più-cliente: (tu tu tu tu...)

Io: ... e che ci ho scritto in fronte?
Operatore Telefono Amico-degli-host-italiani?

(Fischi, striscioni e un po' di invidia, da parte dell'Ufficio HelpDesk)

SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRTI ADDIO, TI CHIAMEREI...

MA GODO ASSAI NELLO SPIEGARTI CHE IL NOSTRO AMORE APPENA NATO, MI SPIACE PER TE, È GIÀ FINITO!

martedì 10 marzo 2009

Ho mal di testa... mi faccio causa.

Arriva un e-mail su support@internettoes.it.
È la risposta a un messaggio automatico che il servizio posta manda quando la casella è quasi piena.

"Re: ATTENZIONE SPAZIO USATO OLTRE AL 75% / WARNING USED SPACE OVER 75%

Ampliate lo spazio o vi faccio causa.
Grazie

Con i miei migliori saluti.
Cicciobello Incazzoso

-- Avv. Cicciobello Incazzoso
Studio Legale Incazzosi e Associati"


Scemo io che pensavo che per ottenere qualcosa (un effetto) bisognava fare qualcosa (una causa)... e invece era qualcosa di penale (una causa penale!).

Se voglio una casella postale più capiente che faccio? Pago? Gliela chiedo? NO: li minaccio di causa!
Scemaccio io!

-... caro, è stato bellissimo
-Voglio il bis.
-... ma caro!
-Dammela o ti faccio causa.

-Salve, vorrei del prosciuttaccio.
-Van bene due etti, avvocato?
-Me ne dia 3 etti se no le faccio causa.

SE TELEFONANDO IO VOLESSI FARTI CAUSA, TI CHIAMEREI.

MA NON SO SPIEGARTI CHE IL NOSTRO AMORE APPENA NATO È GIÀ... AGLI ATTI.

domenica 8 marzo 2009

Buon Sabba.

Santippe: Tuttoquanto Phone Center, Servizio BaccieAbbraccie, buonasera, sono Santippe.

Peppermind: Bacci e abbraccie?

S: Suona meglio di baci e abbracci.
Voi maschi non capite un fico secco.

P: Arrhumm.
Volevo chiedere se sbaglio qualcosa.

S: No. Non qualcosa, ma un sacco di cose.
Di sicuro.
Voi masch-

P: Ok, ok.
Capito il concetto!
Ma il problema che vorrei esporle è circostanziato.

S: Circo stanziale?
Strano, veh!
I circhi di solito sono itineranti!

P: Mi sta prendendo per il culo?

S: Ma si figuri!
… se glielo vengo a dire.

P: Vabbe’, dicevo: il mio problema è che mi sa che non sono capace di dare abbastanza, in una relazione.

S: Come tutti?
Voi maschi, ovviamente?

P: Cioè?
È un difetto di fabbrica?
UN ALTRO?
E poi mi chiedono perché non credo in Dio…

S: Ma non sarà mica… UN ARCHEOLOGOHHH?

P: No… si calmi…

S: Quelli, insieme ai filosofi, soprattutto maieutici, sono i peggiori.
Comunque: vada tranquillo.
Tutti i maschi sono così.
Vabbe’, qualcuno che è capace di dare tanto quanto dà la sua compagna, c’è.
Ma son protetti dal WWF, ormai.
Si parla di rinchiuderli in parchi naturali, pieni di playstation e schermi giganti che trasmettono calcio 24 ore su 24.

P: Fiquohhh…

S: Non avevo dubbi…
Maschi.
Non hanno bisogno di una festa dedicata a loro.
Per loro è sempre festa.
Non hanno dovuto lottare come hanno lottato le donne.
Non hanno dovuto morire come sono morte le donne.
Le fiamme, le porte sbarrate.
Prigioniere.
Maschi... bleah.

P: Glom... e comunque, allora io sto a posto?
Se è tutto nella norma, io la saluterei e-

S: Sì, sì, vada, vada.
Tuttapposto: o troverà una santa che si accontenta, o morirà triste e solo.
Come tutti (voi maschi), e via che si va!

P: Ma vi mettete d’accordo lì al Phone Center?
Mi tocco, valà!

S: Sai che novità.
Maschi.
PFUI.


SE GUARDANDOVI NEGLI OCCHI SAPESSI DIRVI BUON SABBA, VI GUARDEREI.

sabato 7 marzo 2009

Fumata nera.

Darkmind: ...

Peppermind: Pronto?
Pronto?
C'è qualcuno di là?

DM: ...

P: Prooooontooo?
Ma c'è qualcuno o no?

DM: Forse.

P: ... è l'Hyper Maieutic Phone Center, Servizio Coscienza?

DM: Non esagerare.

P: ... scusa ma... ho un problema con la volontà, e vorrei parlare-

DM: No. Tu non vorresti, tu stai parlando.
Troppo.
Se vorresti e basta, potresti anche non parlare, concentrandoti in silenzio sul tuo desiderio di farlo.
Il tuo problema non è la volontà, ma l'incapacità di non soddisfarla, noto.

P: Veramente io volev... cioé, intendevo dire che la mia volontà non funziona, ne voglio un'altra!
Ho pagato, pretendo!

DM: Questa non è la tua fabbrichètta di trogoloditi.
Tu non hai sempre ragione.
E non hai pagato nulla.

P: ...

DM: È tutto?

P: No! Fammi spiegare!

DM: (Una rotellina d'accendino che sfrega, lo sfrigolio della fiamma.
Crepita lieve la sigaretta che si accende, e poi la musica soffice del fumo che trapela da labbra screpolate.)

P: Ecco, quel suono.
Lo conosco fin troppo bene.
Voglio smettere di fumare, ma non riesco.

DM: Perché.

P: Perché?

DM: No, senza punto interrogativo: perché.

P: ... perché causi danni a chi ti sta intorno, non solo fastidio.
Fosse solo per me, ci passo sopra: tante cose che faccio mi avvicinano al momento della mia morte.
O intendevi "perché" non riesco a smettere?

DM: Sei ossessionato dalle interrogative.
Eppure non ti sei posto ancora quella giusta: cosa cambia?

P: Cambia che.. sto meglio, spendo meno, ho più fiato, un'erezione prolung-

DM: Non a te.
Cosa cambia agli altri.
Se tu vuoi smettere, smetti: non riesci a contenere le tue voglie.
Qui si parla di smettere per gli altri, invece.
Tu ne hai parlato.
E a loro non cambia nulla.

P: Ma che stai...

DM: Una sigaretta in meno nella loro vita intossicata da infinite crepe nei loro muri, non li salverà dal loro cigolante destino di solitudine e morte.

P: ...

DM: Come tu continui a farti male perché ami farti male, così loro.
Qualsiasi cosa stiano continuando a fare.
Siete al mondo per morire.
Fattene una ragione.

P: Ma io volevo una volontà che funzionasse... per..

DM: La tua volontà funziona perfettamente.
Tanto bene che è pure distruttiva, non solo "auto".
Assecondala.
Distruggili.
E trascina te stesso con loro nell'abisso.

P: ...

DM: (Un soffio di fumo)

P: Scusi, devo aver sbagliato numero...

DM: Forse.

P: 'notte, allora...

DM: (Un altro soffio di fumo, poi il click secco del silenzio.)

SE GUARDANDOTI NEGLI OCCHI SAPESSI DIRTI BASTA, TI GUARDEREI...

SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRTI ADDIO, TI CHIAMEREI...

mercoledì 4 marzo 2009

Una volta il bin andava via come il pane, ora: el va no!

Un problema che può capitare con l'ADSL è che si deteriori il rendimento, e inizi ad andare più lenta di quel che dovrebbe.

Per essere certi della velocità, quindi, di solito si fanno fare dei download da un sito di test, sul quale ci sono dei file "fuffa" (nel nostro caso del tipo fuffa.bin), che non contengono dati sensibili, non sono programmi o altro.

Io: Internettoes Spa, buongiorno, sono Peppermind.

Cliente: Ho un problema!
Deve essere risolto con urgenza!
(e fai bene a spiegarcelo! di solito risolviamo senza urgenza, con comodo, in vestaglia e pantofole!)
L'ADSL è lentissima!

Io: Sì, guardi, deve fare dei test dalla pagina test.internettoes.it.
Lì trova alcuni file da sc-

Cl.: Sìsì! Sono già andato lì!
Ho scaricato il file, MA: NON RIESCO AD APRIRLO!

Io: (piango in silenzio)

Cl.: Ma con che programma apro un bin?!

Prova con l'apriscatole...

Puoi non sapere, capire, intuire, che quei files lì non si aprono, ma PERCHÉ MAI STAI CERCANDO DI APRIRLI?

Servono per vedere a che velocità scarichi, quindi:

guarda a che velocità li scarichi e non farti altri viaggi!

LO STUPORE DELLA NOTTE, SPALANCATA SUL .BIN, CI SORPRESE CHE ERAVAMO SCONOSCIUTI...

SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRTI ADDIO TI CHIAMEREI, STANNE CERTO.

lunedì 2 marzo 2009

Manuale: lo Sceriffo Informatico

Lo capisci subito che è lui.
Appena alzi la cornetta.
Qualsiasi cosa ti dice, la sua traduzione è:

"C'è un nuovo sceriffo in città, Desky Boy.
Il tuo regno di terrore è finito."

Perché inizia il suo.
Quello del tecnico informatico che di informatica non sa una sonora ceppa di niente.
Quello che ne sa di più mia zia Evelina, colei che "se spegni il monitor, hai spento il PC!".

Di solito gestisce società a carattere famigliare (il direttore è il nonno, l'agente commerciale il papà, la segretaria la mamma e l'impiegato tuttofare il figliuolo fresco di laurea in scienze politiche), e in genere è parente prossimo di qualcuno ("mio cugino, il mio tecnico informatico").

Ti tratta come un parassita del sistema, e con la sua smitt e uesson ti minaccia, perché tu la devi smettere di fare il drogato fannullone, e risolvergli il problema.

Ma il problema è lui.

O è lui che lo crea, smanettando a casaccio con uindos (che se gli presentano una macchina con sistema linux, ride pensando a uno scherzo, che non si può mica mettere quello con la coperta nel computer, dai!).

Il programma di posta, il browser, addirittura la configurazione della rete locale, sono tutte cose di cui ha solo una vaga idea ("WAN? Sì, mi ricordo di aver letto qualcosa sull'inserto di Topolino!"), il cui funzionamento è per lui "opera del sovrannaturale".

Ma che gli importa?

Con tono severo e ottusità da bar sport di provincia, impugnando lo scettro del "cliente ha sempre ragione", ti spintona nella gattabuia da paesucolo del West che è la sua vita, maramaldeggiandoti manco fossi un ladro di cavalli.

Ignora con sicumera bovina ogni evidente dimostrazione che il problema è causato da lui stesso, e ti sbatte la cornetta in faccia con quel tono da "e che non si ripeta più, ti tengo d'occhio".

E se qualcosa non funziona, lì giù a Tostapanetown, fosse anche il pelapatate elettrico, estrae il cellulare dalla fondina, che è giunta l'ora del duello con l'helpdesk, che quelli son tutti banditi, non sanno fare niente, son lì a mangiar pane a ufo, di certo è tutta colpa loro.

Egli è l'Esperto.

È lo Sceriffo Informatico.

domenica 1 marzo 2009

Weekend col vivo.

Clearmind: Fine Settimana Phone Center, ‘nasera, sono Clearmind.

Peppermind: ‘sera. Senti… ho avuto un fine settimana fitto.

CM: E dove starebbe il problema?

P: Sono contento. Soddisfatto. Stanco morto.

CM: Ripeto: qual è il problema? Che i tre stati si verificano a unisono?

P: … no. Qualcosa non mi torna.

CM: C’è sempre qualcosa che deve poter andare e non tornare (figa ‘sta frase, no? L’ho inventata adesso).

P: Fammi spiegare.
Venerdì io e la band abbiamo inciso un promo.
Abbiamo suonato mediamente da cani.

CM: Allora è il “soddisfatto” che fa acqua.

P: No. Sono soddisfatto.
Il pezzo era di quelli facili, che se non li suoni alla perfezione, col tempo giusto, che ti porta lui per mano, ti suona lui… non rende come deve.
Tutto sommato ci sta com’è venuto.
Ma la tensione, quel guardare in alto a occhi chiusi, cercando di saltare nel nero, che è lì che ti sta urlando dentro mentre ti dondoli nel vento, sotto di te il vuoto… quel freddo, mi è rimasto nelle ossa.

CM: Per questo sei “stanco morto”.

P: Non solo. Finalmente io e Rachel ci siamo visti, dopo un botto di tempo.

CM: Rachel Summers, la tua amica con benefiZi?
O meglio, che carinamente concede dei benefici a te, via, diciamola tutta.

P: Sì, lei. Siamo stati bene assieme, abbiamo parlato, riso… e dormito poco, diciamo.

CM: Ok, allora, per dirla con l’italiano dei Dante e dei Petrarca: quale cazzo sarebbe il fottuto problema?

P: … che sia venuto tutto di culo.
Non si può mica andare avanti a botte di chiappa, tieni la testa sotto e speri che quando la alzi non ti arrivi un calcio nei denti.
Non si può.

CM: Tu, non puoi. La maggior parte dell’umanità è andata avanti così per secoli.

P: Quindi mi stai dicendo: il servizio fa schifo da sempre, cambia ditta se non ti piace?

CM: O più semplicemente: dove non arriva il “tuttoquanto” cerca di arrivare tu.
Sai che il mondo ti cade addosso appena può, perché va avanti per i fatti suoi, non ha bisogno di te.
Quindi cammina senza aspettare la sua ciacolante, zoppicante e sbuffante sentenza, voltati solo dopo.
E raddrizza se sei andato storto.

P: Il resto è storia?

CM: Il resto è fuffa.

SE GUARDANDOTI NEGLI OCCHI SAPESSI DIRTI "TACI E CAMMINA", TI GUARDEREI... MA MALE.