giovedì 30 aprile 2009

Estrema chimera (bel centro si pera)


Clearmind: Hyper Maieutic Phone Center, buonanotte, sono Clearmind.

Peppermind: Giusto tu!
Mi devi spiegare una cosa.

CM: Prego…

P: Estremo centro.

CM: Thanks.
But no, thanks.

P: Di corsa, ma la domanda è questa: che ceppa significa?
Va bene, gioco di parole.
Estrema destra?
Male.
Estrema sinistra?
Malone!
Estremo centro?
Male?
Ma no, stupidone!
Il centro è quell’unica cosa che se gli appiccichi “estremo” diventa ancora meglio, mica come quei destra e sinistra lì, figata neh?
È il centro estremo, il centro perfetto!

CM: Sono tutto un brivido.

P: Per dire, ho capito il gioco di parole con ammiccamento a seguire.
Almeno, suppongo, che capace che gli do fin troppa fiducia a quelli, che manco ci avevano pensato, magari gli faceva solo bello negli orecchi il suono estremocentro contrapposto a destramoderata o sinistramoderata, o manco quello, valli a capire i pubblicitari dell’Unione Donne Caccaculo*, che no, non ci vado, vacci tu.

CM: Whatever.

P: Punto preso.
La vera assurdità è che: dai, cazzarolandia, che non esiste un centro in natura, soprattutto se perfetto, son cose che impari da bambino!
Quando che tu e il Michele fate a metà il kinder, che sua mamma non gli dà mai il cioccolato, por fieu, poi non sai mai quale metà dargli, che sei certo che hai spezzato la barretta nel suo centro perfetto, ma poi la maestra ti dice che ci sono gli atomi infiniti, hai voglia a trovare la metà dell’infinito, vallo a raccontare a Zenone, che con Achille e la Tartaruga ormai sono degli alcolizzati, che hanno affogato un po’ troppo i dispiaceri per la delusione che non ne venivano a capo.
E rimani lì con le due metà nelle mani, il centro perfetto che esiste solo in via teorica, e il Michele che aspetta solo che gli dai una qualsiasi delle due metà, e giù a darti dell’avido ciccione, lui vile et meschino, che sa che sei in preda a un culo di sacco e ne approfitta senza indugio.

CM: Già: non è possibile individuare fisicamente un centro perfetto, dividere in due metà esatte, in natura.
Solo in matematica.
In politica ancora peggio: in un mondo fatto di idee complesse, se proprio vogliamo essere buoni, è ancora più ostico dipingerne confini e pesi.

P: Appunto!
Che ci è preso?
Da quando la politica è diventata una fabbrica di simboli vuoti, come “il centro”, ma anche “l’onestà”, via, o “l’esproprio proletario”, contenitori da riempire a piacere?

CM: Da quando non è più un dialogo tra molti pari, ma tra pochi eletti verso tanti qualunque.

P: Anarchia.

CM: No, l’incontrario, oligarchia.
C’è chi comanda, anche nel decidere quando aprire il canale di comunicazione, e cosa dire e a chi.
Almeno qui dovrebbe esserci invece anarchia, democrazia dal basso verso il basso, orizzontale.

P: Quello dicevo: anarchia.
Nel senso che voglio l’anarchia.

CM: Buonanotte, eh?

P: … notte.

SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRE ADDIO AL CENTRO, ANZI, CREPI L'AVARIZIA, AL SISTEMA DI RAPPRESENTANZA, IO LO FAREI!

*si ringrazia quella fedelissima audiensessa di Marlene per il suggerimento, varda te uno cosa deve fare per accontentare più donne a quasi-unisono, che robe...

martedì 28 aprile 2009

Humor Grigio #8

Solita telefonata.
Il cliente si lamenta che la linea è ancora giù.
In più ha quel tono canzonatorio, che ti fa girare le palle perché lui può fare l'ironico, ma tu no.
Concludo, le solite banalità, e metto giù.

Io: Mi piace che 'sto qui cercava di intimidirmi dicendomi che tanto ci sta lasciando, che sta aspettando Alice di Telecom, gnegnegne, pappappero pappappà*!
Come se potesse fregarmene qualcosa che se ne va!

The Impossible: Sta aspettando Alice? Ma gli hai detto "E com'è, carina?"


... piange il teleeeeefonoooo, e anche i telefonisti, che Alice sta nel paese delle meraviglie, ma Impossible lo manderei in quello delle atrocissime sofferenzone...

*si ringrazia quella sacripantessa di gmai per il suggerimento

venerdì 24 aprile 2009

Quelle macchinine che continuano a sbattere contro il muro...

Io: Internettoes SPA, buongiorno, sono Peppermind.

Cliente: Buongiorno.
Chiamo per la società Fistolazzi & Putipù, vorrei sapere a che punto siamo con il guasto sulla mia ADSL.

Io: Sì, un attimo... ecco, le leggo la nota sul ticket.
"DALLE VERIFICHE RISCONTRIAMO RICHIESTA DI CESSAZIONE DELLA LINEA, EVENTUALMENTE CONTATTARE IL PROPRIO REFERENTE COMMERCIALE PER ULTERIORI COMUNICAZIONI."

Cl.: Cessazione?
Ma noi non abbiamo cessato niente!
(Sicuro sicuro? Che dal tono di voce petulante che ci hai, ti vedo bene brandire un cesso pozzi&ginori per chiavarlo in faccia ai tuoi dipendenti, via, dillo a papà! Qualche ragionierino, sùsù, lo avrai pure preso a cessate, eh?)


Io: Sì... si rivolga al proprio referente commerciale in questo caso.

Cl.: Ma io ho aperto il ticket stamattina per un guasto!

Io: Sì... (COPIA virgola INCOLLA) dovrà EVENTUALMENTE CONTATTARE IL PROPRIO REFERENTE COMMERCIALE, probabilmente c'è stata qualche incomprens-

Cl.: Ma io ho parlato col sig. Impossible stamattina, e ho aperto il ticket per il guasto!
(Sei un uomo che si è costruito e guastato tutto da solo, bravo, e allora?)


Io: Sì, ma (COPIA virgola INCOLLA) DALLE VERIFICHE RISCONTRIAMO RICHIESTA DI CESSAZIONE DELLA LINEA, dovrebbe EVENTUALMENTE CONTATTARE IL PROPRIO REFERENTE COMMERCIALE PER ULTERIORI COMUNICAZIONI, dato che probabilmente c'è stata qualche incomprens-

Cl.: Ma io ho parlato col sig. Impossible-
(Ancò? Ma chissene, che manco mi avessi detto che hai parlato con Gasparri, che allora sì che sarebbe impresa di grosso impegno linguistico)

Io: Sì... che le ha aperto il ticket, certo, ma (COPIA virgola INCOLLA) DALLE VERIFICHE RISCONTRIAMO RICHIESTA DI CESSAZIONE DELLA LINEA, (non ci metto neanche più il "dovrebbe", sono per la conservazione dell'energia semantica) EVENTUALMENTE CONTATTARE IL PROPRIO REFERENTE COMMERCIALE, probabilmente c'è stata qualche incomprens-

Cl.: Ma io non ho chiesto la cessaz-

Io: (COPIA virgola... getta nel CESTINO, frfrfrfr, rumorino di carta) Senta... lei sa chi è il suo commerciale?

Cl.: Il mio tecnico informatico?

(Sì, il tuo idraulico liquido, quello che ti spari nelle vene... e dopo che hai parlato con Impossible, che non hai mai cessato nella vita, peccato, tutti dovrebbero cessare qualcuno, figuratii se non dovevi tirare in mezzo quel bravuomo del tuo tecnico)

Io: ATTENDA IN LINEA, PREGO.

Che te lo passo io 'sta ceppa di referente commerciale, che se devo aspettare che lo fai tu, anzi, che capisci quello che ti dico, poi quello che è successo, e poi ancora quello che dovresti fare, stiamo qui fino a quando un poliziotto capirà il paradosso di Epimenide.

SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRTI (copia virgola incolla) SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRTI (copia virgola incolla) SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRTI (copia virgola incolla) SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRTI (copia virgola incolla) SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRTI (tu tu tu tu tu...)

giovedì 23 aprile 2009

Caccaculo scende in campo.



Se volete divertirvi, il generatore di cartelloni UDC lo trovate qui.

martedì 21 aprile 2009

Aprite quella porta 2: la collaborazione.


Vi ricordate la porta?
Quella che recava la scritta:

"Tenere chiusa questa porta.
Ricordatevi di avere sempre con voi la chiave apriporta. "

Bene, ora inneggia felice:

"Tenere chiusa questa porta.
Ricordatevi di avere sempre con voi la chiave apriporta.
Grazie per la collaborazione."

Collaborazione!
Qualche simpatico detrattore ci ha anche aggiunto "forzata" a pennarellone uniposca (non guardate me, io avrei optato per un più sottile "Frege ti fa le seghe", o per un più sanguigno "ma collabora tua madre!")

Ok, ci avete provato a intortarmi, bella bazza, ma collaborare continua a significare "lavorare assieme", non "fare qualcosa perché se non la fai sei fottuto".

"Datemi tutti soldi se no vi sparo! E grazie della collaborazione".
"Non mi toccare, mi fai schifo! Non ti infilerai mai nelle mie mutandine, grazie della collaborazione!"

"Grazie che se non hai la chiave sei fottuto, e se invece ce l'hai no, ma sai che c'è, a noi non ce ne cale nulla!"
Collaborare stanca, eh?

Vabbe' andarci piano con le premesse, ma il premettitore prudente ha fatto i sillogismi ciechi!
Definire una collaborazione qualcosa che se non faccio son tutti cazzi miei, è come definire una grande mossa camminare per spostarsi da A a B, pensa, ho provato ad aspettare che B venisse a me, ma nada, zero, not working, mica ci ho scritto Maometto in fronte.
Ma dopo aver camminato e raggiunto B: mi sono congratulato con me per la collaborazione!
Pacche sulle spalle come se piovessero.

A questo punto rivendico di aver scelto liberamente di nutrirmi, di aver optato di riposarmi almeno una volta al giorno, e, grazie a un'intuizione geniale della mia fantasia creativa, aver lanciato la moda di RESPIRARE!

Eh? Respirare! Chi ci avrebbe mai liberamente pensato a farlo, collaborandosi tutto?

Cari miei occhi, ieri vi ho aperto e ho visto un pezzo di figa: grazie per la collaborazione!

SE TELEFONANDO IO POTESSI COLLABORARE, NON CHIAMEREI, SO' MICA DOMESTICO.

domenica 19 aprile 2009

2. CENSURA CACCACULO!

Caccaculo: Caccaculo, caccaculo.

Peppermind: Sì, ‘sera anche a te.
Finché non ti censurano, s’intende.

CC
: Caccaculo?

P
: Ma sì, tutto ‘sto casino per la vignetta di Vauro!

CC
: Caccaculo!

P
: Infatti!
Invece che sputare sentenze su cosa sia satira giusta sui morti, e cosa no, e se bisogna limitare anche la satira, e di conseguenza anche l’arte, ma che cos’è arte, sarà mica arte quella lì, e via baggianando con frasi da Luis del bar sport sotto casa mia.
Che palle!

CC: Caccaculo!

P: Invece di domandarsi:
-cosa è e cosa no "di buon gusto", cioé, cosa offende e cosa no "gli altri", cosa si può dire e cosa no senza "passare come un trattore" sugli altri;

-cosa o chi lo decide;
-chi deve far rispettare questo canone, una volta stabilito;
come al solito si sono messi invece a ciarlare, sparando opinioni discordi, anche tra chi vorrebbe una censura di qualche genere, dei limiti, insomma.
E Luttazzi è da censurare, ma Vauro no.
No, no, tutti e due!
Macché, nessuno dei due, ma le vignette sulla religione sì!

E che è?

CC: Caccaculohhh!

P: Insomma, ciò che deve o non deve essere vietato alla comunicazione di massa, rimane una variabile, anche per chi pensa che non debba esistere una categoria di "comunicatori" totalmente libera a livello civico (non penale, quindi).
I supposti censori non concordano tra loro!

Ammettendo che si possa rispondere alle tre domande di cui sopra, siamo ancora in alto mare.

CC: Caccamare.

P: Ehm, sì, abbastanza di quel genere.
Ma per forza.
Il "buon gusto" morale è qualcosa che è sempre stato gestito da qualche autorità, fino ai giorni nostri.

Fossero autorità ecclesiastiche, politiche (anche il famigerato settarismo di sinistra, alla “taci che tu sei un fascista”, appena dici qualcosa di non omologato, roba d’altri tempi ormai, ma che di danni ne ha fatti eccome), fossero autorità accademiche, gli ormai fantasmatici intellettuali, di qualsiasi sponda (Pasolini, via, che lo citano tutti, e che definire di sinistra sarebbe miope, una volta dettava legge in fatto di buon gusto, pur provocando a tutto spiano coi suoi film e i suoi libri).
Ormai non è più così: che si pensi sia un bene o si pensi sia un male, ci siamo liberati di, o ci hanno tolto, chi decideva quel che si può o non si può comunicare "in società".
Non c’è più un’autorità che ci dica quel che è cultura, quel che è porcheria, quel che è violenza verbale, quel che è provocazione a pensare con la propria testa o quel che è tentativo di ipnosi di massa.

Non ci sono più maestri, cattivi o buoni.

CC: Caccaculo.


P: Già.
Ma nessuno si prende la briga di fare il lavoro che prima svolgevano queste autorità, tutti assieme, finalmente in maniera genuina.
Come al solito, invece, abbiamo buttato via tutto il pacchetto: non funziona il frigo?
Via, si mangia roba marcia.
Morto un re, tutti quanti re.
Tutti siamo i maestri di tutti, ormai.
E via con giudizi nettissimi anche su argomenti che di netto non hanno proprio niente.

CC: Caccaculo!

P: Nettamente...
E nessuno che si renda conto di quanto ci si mette del proprio per interpretare anche solo una vignetta, che c'è chi la vede come un’amara constatazione che ci si è preoccupati di garantire metri cubi in più alle ville invece che a renderle più sicure contro i terremoti, e c'è chi invece la vede come becera satira che sfrutta la morte altrui per attaccare il governo.
Chi ha ragione?
Ma parliamone, invece di pensare alla satira come qualcosa da indirizzare, incasellare, sospendere o vietare, che se si può fraintendere vuol dire che fallisce il suo scopo.
Ma chi l’ha detto?
Tu? Io?
Mentre lo decidiamo censuriamo per sicurezza?

Direi: ben vengano i Vauro, i Luttazzi, i forum nazionalsocialisti, le vignette anti-musulmane e pure i Calderoli coi maiali in piazza.
Lo direi se vedessi un tentativo comune di capire cosa significano veramente questi gesti comunicativi e come influenzano il nostro modo di pensare, di elaborare la realtà, e come la cambiano.
Ma…

CC
: … caccaculo?

P: Esatto!
Qui vedo solo gente che cerca di proteggere il proprio "focolare mentale", rifugiandosi in esso, al caldo e al sicuro.

Ok, abbiamo capito, fuori fa freddo e non c'è amore, sia per quelli di destra che per quelli di sinistra.
Ma fatevene una ragione, che se no non si va avanti!
Censurare, farsi maestri morali e virtuosi, quando non si ha in mano NIENTE che valga qualcosa a livello morale e virtuoso, è uno spreco di tempo e di diritti faticosamente guadagnati.

CC: Caccac-

P: Basta!
Ragioniamo invece di sentenziare!

CC: -CULO!

P: Sì, maledizione, caccaculo!

CC: CACCACULO!

P: Certo che con te finisce sempre a tarallucci e-

CC: CACCACULO!


SE TELEFONANDO IO POTESSI CACCACULO, CACCACULO E CACCACULO!

venerdì 17 aprile 2009

Humor Grigio #7

Siamo lì, io e il Bruce, che si polemizza gratuitamente sui clienti, quando all'improvviso...

The Impossible è al telefono con un malcapitato sistemista: il nostro senso di ragno si attiva a unisono (PERICOLO!), ci interrompiamo, ascoltiamo colmi di angosciosa attesa.

The Impossible: ... sì, non funziona, gli dice che il file è corrotto.
L'hanno pagato, eh, eh, eh.

io guardo Bruce, Bruce guarda me, gli pulsa una vena sulla tempia, cerca di far partire qualche mp3 che lo ammansisca, ma gli son saltate le casse (BOOOM! Che c'è, che è successo? Che è 'sta puzza di bruciato? Chi ha dimenticato la cassoela sul fuoco? No, ci hanno lanciato un Ipod molotov! Maledetti clienti!) l'altro giorno, la situazione è drammatica, potrebbe trasformarsi in Hulk da un momento all'altro!

Quand'ecco che, con passo elastico, Mr Fantastic passa tra i banchi, donandoci la nuova stampata dei clienti TOP, quelli che ti metti a pecora appena li senti nella cornetta, che gli apri un ticket anche se gli fa male il pancino, cicci, hai preso freddo?

E allora il dramma si compie.

Bruce, con fare assente, posseduto, afferra "il cartaceo", e lo sventola, mormorando con voce lontana:

Bruce: E ricordatevi che questa... vincerà Sanremo.

Se non l'avete capita, meglio per voi, che io piango ancora la perdita del senno di Bruce, maledetto Impossible, ha azionato l'effetto farfalla, che dice una battuta a Milano e un temporale mi devasta Barumbate D'Adda...

mercoledì 15 aprile 2009

Diologo (take 2)


Dio: Io sono il Signore, tuo Dio.

Peppermind: Mi ha fatto pensare, quel salvadoregno.

Dio: Chi?
Quello che ti ha scaricato il letto dell’Ikea?

P.: Vedo che sai tutto, eh?
Vecchio testamento fino all'ultimo, proprio.
Sì, lui, mi scarica la roba, poi vede la laurea incorniciata, e attacca bottone:
-Sei dottore in filosofia, eh?
-Eh, sì, capita…
-Conosci Marx?
-Sì, certo.
(Un attimo di “in che film mi trovo”, che ormai quale fattorino ti cita Marx dopo averti guardato con invidia la laurea? Poi lui continua)
-Rivoluzionario!
-Marx sì… io no, vabbe’.
-(Ridacchia un poco) Avevo un professore in Salvador, che era marxista.
Un giorno mi chiede se credo in Dio. Poi mi dice “e dov’è? Qui?”, mi indica un tavolo. Poi una sedia. “Dov’è il tuo Dio?” Eh.

-Eh, gli faccio anche io.

Dio: Già: dove sono?
Domanda mal posta.

P.: Dici?
Anche io ho pensato “Hai capito che dimostrazione, il professore.”
Però poi… e che cacchio: ma non fanno TUTTI sempre così?
Una cosa esiste se la percepiamo, via, anche il più credulone nel fantasma della zia Pinuccia che infesta la cucina, se gli dici che credi nell’esistenza della papaia con le tette pensa che sei pazzo, perché: nessuno ne ha mai vista o palpata una.
Sarà grossolano, ma anche guadagnare dei soldi per campare lo è.

Dio: Si crede nell’esistenza di qualcosa anche senza averla mai percepita.
Basta che ci siano segni di questa esistenza.
Anche questo è qualcosa che tutti fanno.
Socrate, che tanto ammiri, chi l’ha mai visto o sentito?

P.: Segni verosimili, e dai.
Che segni verosimili ci sarebbero della tua esistenza?

Dio: C’è chi si fa bastare la bellezza della natura.

P.: Vallo a dire a quelli di L’Aquila.
No ma, bello il terremoto, così nature, eh?

Dio: Devi guardare al grande disegno.
A
Gaia.

P.: Posso anche guardarci, ma perché dovrei andare oltre?
Bella Gaia, ah, sì sì, figata.
E stop.
Se devo pensare che dietro a ogni cosa bella c’è l’opera di una qualche esistenza, mi tocca pensare che dietro anche a te, così perfetto, c’è qualche entità che ti ha creato.
Non ti conviene: torniamo a bomba, che ti abbiamo creato noi.
Circoli viziosi.
Invece: questo tavolo, questa sedia.
Questi sì che esistono, senza tante contorsioni.
Mica così scemo il professore marxista.

Dio: Ma tu vivi per contorcerti.

P.: Mi tengo in forma, grazie.

Dio: Ti tieni in forma, già.
Ma per cosa?

P.: Per menarti con le doghe
SULTAN LILLÅKER.
Quelle sì che provano la tua esistenza: c’erano un sacco di cristi, mentre le montavo.
Quelli che ho tirato.

Dio: Non mi hai riposto.

P.: Una volta tanto qualcuno non risponde a te.
Piace?

SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRE A DIO…

I Sette Cavi di Sion.

Con questo svalvolato c'è già del precedente: gli funziona male l'adsl, ci spedisce gli accessi del router, per far vedere che si interrompe spesso.
MA POI, il colpo di genio, la voglia di "avere più acume che cerume", di tirare i piedini fuori da sotto la scrivania, siamo tutti tenenti colombi e navigatori in Italia: l'investigazione SUL CAMPO!


Dopo qualche informazione utile che gli avevamo chiesto, ecco che parte con un p.s. da "cioé, tipo, hai visto troppi CSI!":

p.s

forse posso aiutarvi
la nostra sede in oggetto è posizionata nella periferia di un paesino di provincia di livorno (che commozione, la mia bèla vègia livorno.. ma chissenefrega?)
e sotto di noi c'e' una abitazione (questo lo so che non vi interessa ma ...) (ecco, stavi andando benissimo, proprio frega sega, ma... ma cosa? Fa ambient dircelo?).
la signora ci ha informato che sabato (giorno di chiusura) scorso lei ha chiamato quelli di telecom perchè non funzionava più il suo tel (Managia, se po minga inscì! E per questo magari ti ha intrattenuto per sei ore ciciarando di nuovi punti uncinetto per il gilettino di Amilcare, il suo canetto? Siamo VERAMENTE dolenti).
Sono intervenuti Lunedì mattina (e, manca una e) le hanno detto che si era interrotta tutta (Mmmh, cavo, intevvompimi tutta!) la linea e hanno fatto una linea volante (pericolo costante... che cosa ceppa è una linea volante? Che mondo meraviglioso in quel di Livorno, linee volanti, scarpette da elettricista magiche, pinze fatate...).
Sono andato a controllare e (qui ci scatta la musica di starschi e atch, via, ci sta) in un tratto ci sono 5 cavi (banali doppini telefoni per reti interne di telefoni) (che schifo, che plebaglia questi doppini del telefoni, niente in confronto ai NOBILI doppini dell'adsl! Ma addavenì Doppone! Partito del Doppini Lavoratori, PDL, tè, va che robe, al potere!) stesi per terra tra erbe e schifezze di vario genere (ma se lo meritano... sono banali doppini della gleba!) con dei collegamenti VERAMENTE VERGOGNOSI (dovre andremo a finire? povera italia, governo ladro, oggi qui domani là, non ci sono più i collegamenti di una volta...) soggetti a umidità etc ( io ho toccato niente) (tu è grande furbo!).
ho telefonato a telecom ma mi hanno detto che devo essere io a fare la segnalazione e se è già stata aperta non posso chiedere il sollecito perchè non il numero della segnalazione (cosa da matti) (dovreste intendervi, tra matti, perché se "tu non il numero", io non il lettero, spiace).
mi potete aiutare? (ma non hai esordito che forse ci potevi aiutare tu? 'spetta, fammi vedere, per sicurezza... sìsì, è tipo la PRIMA FRASE, tutti così voi clienti, prima ci illudete e poi scappate col primo che passa)
posso dire una cosa (virgola, manca la virgola?) l'edificio in cui siamo ci sono tre utenze (sì, la capanna in cui sei c'è riscaldamento termoautonomo, ma come parli?) telefoniche e una adsl quindi...non so cosa sia il 5 ma per esclusione .... 4 è più piccolo di 5 quindi a Telecom questo non gli è interessato ma spero a voi sia chiaro (ma ci mancherebbe! Chiarissimo! Sei un adepto di Pitagorahhh, e il 2 starà nel 4 come quadrata perfezione, che è più piccola di 5, che Telecom disprezzerà! Psst, ehi, sì, dico ate: ma che cippa stai farneticando? C'è grosso marcio in Livornolandia, la CIA, GLADIO, la congiura dei 30 tiranni, robe così?)
non voglio girarvi il problema ma vorrei risolverlo (e quindi ce lo stai girando? Ma che faccia da paragnosta) e poichè è proprio da lunedì che abbiamo avuti (calmo, respira profondamente, con parole tue) i primi problemi non vorrei che fosse ciò (ciò cosa? Ah sì: GLADIO, la Cospirazione assiro-giudaica, la musica afro-cubana, etc etc) e stiamo diventando matti per una loro leggerezza (bastardi comunisti, gay e filohegeliani!).
scusate il mio comportamente (quantuquemente) ma...
abbiate pazienza


Ma scherzi?

Per te questo e altro.
Mi raccomando, mettiti la maglia di lana e scrivici le altre puntate, è stato avvincente!
Intanto rimani in linea, ti passo la Signora in Giallo...

POI IN QUEL DI LIVORNO I TUOI CAVI D'IMPROVVISO SUI MIEI, È CRESCIUTO TROPPO IN FRETTA QUESTO NOSTRO ACCROCCHIO DI DOPPINI!

SE TELEFONANDO IO POTESSI NON GIRARVI IL PROBLEMA, VI CHIAMEREI.

venerdì 10 aprile 2009

Here is no illusion, just real inches.


The longer your member is, the shorter the way to her heart.


Il testo è tutto qui, impaginato così.
SPAM lapidario (tosto e solitario).
Un epitaffio.
Per la serie: spam che vai, bypass che trovi.


Hasta lo SPAM, siempre!

giovedì 9 aprile 2009

Ci ho l'internet che mi fa bibibibibi (brutta lì!)

Squilla il telefono.
Un brivido mi percorre la nuca, mentre sto per prendere la chiamata.
Meglio non rispondere, ho paura!
Ma, via, io non credo in queste cose, e poi devo rispondere e risponderemo... rispondo.
È una nostra commerciale, maledizione a me e che non mi fido delle mie sensazioni!

Commerciale: Ciao, sono a casa e sto provando a connettermi al nostro sistema... ma c'è qualche problema?

Io: No... ma hai problemi di connessione?
Navighi?

Commerciale: Guarda, ho scaricato la posta, e poi ho provato a connettermi ma mi fa bibibibibibibibibibi!
E non si connette!

Io: ... scusa?
(Non può avermi detto "bibibibi"... no, definitivamente NON VOGLIO aver sentito VERAMENTE quel suono raccapricciante, DEVO essermelo immaginato, riprendiamo da capo)
Hai scaricato la posta e poi hai provato a navigare ma non riesci?

Commerciale: Eh, sì...

Io: Bene, prova a riavviare il router, prima di tutto po-

Commerciale: Ma funzionava bene prima!
(Già, e non mi avevi telefonato, PRIMA... e in Madagascar hanno aperto la stagione della pesca con la mosca, e allora? Dammi sempre informazioni così pertinenti, mi raccomando.)


Io: Ok, ma mi hai detto che dopo che hai scaricato la posta non funzionava più, giusto?

Commerciale: Sì, ho provato a connettermi al nostro sistema e mi scrive bibibibibibibi (AAARRRGH! Il mio vecchio cuore ha perso un colpo...) per tutta la barra di explorer!

Io: Ti scrive...?
Chi ti scr...
Aspetta, (no) fammi capire bene (NO, NO!)
... tu provi a connetterti al sito
http://sistemainterno.dominio.it (NO, NO, NO! Non può essere! Stai calmo, Pepper, alla peggio c'è sempre il monadismo come scelta di vita, e addio mondo crudele)
e sulla barra ti compare una sfilza di "b"?
(Traduzione: "Sei completamente scema", l'accendiamo?)


Commerciale: Esatto!
(Complimenti signora! Ha vinto un milione di cristi, tutti per lei!)

Io: Mh... prova a vedere se per caso si è incastrato il tasto della "b"... (Intanto faccio le valige per Mondo Monade)

Commerciale: Ma dai!
Possibile?
Non può essere dai!
(Che "non può essere" è un'ipotesi ormai non più valida, purtroppo... ma ci dica, cosa farà con quel milione di cristi che le ho tirato? Una crociera? Ah, ah, ah... CROCIera, CRISTI, burp, Mondo Monade eccomi)

Io: Tu fai la prova... poi vediamo...

Commerciale: Allora... 'spetta... ecco... io clicco qui, che c'è l'icona e... ma dai... assurdo!
Il tastino della "b" è proprio sotto il mouse e se clicco si schiaccia anche lui!
(Non peggiorare una situazione già inverosimile con spiegazioni complottistiche, ti prego)

Io: Ma no... non è assurdo (se hanno assunto te e i tuoi bibibibi per vendere prodotti informatici, niente lo è), succede.
(Succedé, succedaneo, sto dicendo parole a caso, non bugie, c'è una sottile differenza!)



Bibibibibi fa il tacchino... quaquaqua l'ochetta (canto con sguardo perso nel profondo intonaco della parete, mentre gli omini in bianco mi portano via).

LO STUPORE DEL BIBIBIBIBIBI, SPALANCATO SUL MAR CI SORPRESE CHE ERAVAMO SCONOSCIUTI IO E IL MIO PC...

SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRTI CHE DEVI TORNARE A USARE IL PALLOTTOLIERE E L'AGENDINA, TI CHIAMEREI.

martedì 7 aprile 2009

Diologo (take 1)

Dio: Io sono il Signore, tuo Dio.

Peppermind: Addirittura?
Mi aspettavo un sottoposto, che ne so l’Arcangelo Gabriele, Anselmo d’Aosta, Giovanna D’Arco…

Dio: Siamo a corto di personale.
Quando accadono disgrazie in Italia, arrivano sempre un sacco di telefonate.

P: Ecco, appunto: che senso ha?

Dio: Pure tu telefoni per lamentarti dei morti.
Proprio come tutti quelli che credono in me.

A parte quelli del TG1, bravi ragazzi.


P: Ma figurati.
Non sono nemmeno tra quelli che dicono: se esistesse Dio, questo o quell'altro non succederebbe, e via dicendo.
A me sta bene il rasoio di Ockham, per quanto riguarda le decisioni divine: le cose accadono perché sono volontà di Dio, e BASTA, qualsiasi altra spiegazione è ridondante.
Ma io non credo in alcun Dio.

Dio: E allora di che senso vai parlando?
E se non credi in Dio, io chi sarei allora?

P: Sei Dio.
Sei onnipotente, puoi esistere e non esistere a piacimento.
Come un supereroe con il superpotere dell'esistenza, ExistenZman, che cessa di esistere e torna a esistere quando e dove vuole.

Dio: Non ha alcun senso logico questa tua definizione di Dio.

P: Nessuna definizione di Dio è logica.
Torniamo al punto: ciò che non ha alcun senso è la giustificazione classica per queste morti.
"Dio li ha chiamati a sé."
Potevi non farli nemmeno andare, se proprio li volevi al tuo fianco: te li tenevi lì da subito.
Che poi uno nasce, e con lui nascono altre persone, amori, amicizie, passi dietro passi nelle piccole vie del centro, un vento che scompiglia capelli d'erba.
Non puoi strappare pezzi di questo tessuto, senza che tutto intero si laceri.

Dio: Io non ho mai giustificato la morte, in nessun modo.
Queste sono cose che dite voi.
Voi che non riuscite a farvi bastare che Dio “fa e disfa”, e non c'è altro da dire.

P: Voi chi?
Io no, prima di tutto.
Parla per chi crede in te, lasciami fuori da queste generalizzazioni d'accatto.
Proprio perché accetto che se esiste Dio non è comprensibile la sua volontà, io non credo in Dio.
Un Dio che ci arma di tanta capacità di porci domande e non ce ne fornisce mezza che sia attendibile, e per di più ci condanna se non facciamo come vuole lui, anche se quel che "vuole lui", sempre perché lui ci ha fatti così, non è possibile saperlo nemmeno a livello di probabilità, è chiaramente qualcosa che, ci sia o meno, non cambia di una virgola la mia vita.
Ti applico in faccia lo stesso rasoio di Ockham, e ti elimino come ridondante.

Dio: Ma proprio questa è la sfida per il credente: la fede.
E tu l’hai persa.

P: Lascia perdere: la fede in qualcosa che è definito in modo così fumoso, è una fede salda non certo per merito dell'oggetto di fede (cioé Dio), o per qualità speciali di chi ha fede (sarà mica speciale abbandonare ogni dubbio razionale per qualcosa di indimostrabile e affidarsi a una non meglio identificabile "certezza personale", lo ha fatto la maggioranza degli italiani votando Berlusconi, vedi tu).

Dio: Va bene, hai fatto la tua manfrina da razionalista.


P: Hai tirato tu in ballo la fede come causa di un effetto, mica io.

Dio: Ma alla fine: che vuoi da me?

P: No, la domanda è: cosa vuoi TU da NOI.
Non esisti nemmeno, e rompi l'anima come nessuno al mondo, sventolandoci sotto il naso scenari di gioia e ricompensa ultraterrena, distogliendoci dal poco tempo che abbiamo qui, vivi, tutti insieme.
Basta, togliti di mezzo.
Lasciaci soffrire in pace.
Lasciaci piangere i nostri cari.
Che lo sappiamo che non li rivedremo mai più.
Lasciaci essere quel che siamo: deboli, forti, gente che ride e che piange.
Finestre che si illuminano e occhi vuoti, lì, nel profondo del nostro mare di notte.

Dio: No.

Io non abbandono nessuno.
Nemmeno chi non crede in me.

P: Che contratto capestro.


SE TELEFONANDO IO POTESSI DIRVI ADDIO…

lunedì 6 aprile 2009

Disturbi temporali in Val Padana.


Per combattere i periodi grigi del mio pensiero, ma anche quelli di altri colori (che sono un pessimista multiculturale, io), colleziono
e-mail di clienti.
Mi strappano dal mio grande e freddo universo, per gettarmi nel loro afoso e piccolo mondo antico.
Lo faccio da un bel pezzo.

Questa mail infatti è vecchiotta, ma mi causa sempre quell'allegra voglia di ballare immerso nella canicola, senza ascoltare ciò di cui ciancia il significato, ma seguendo solo il ritmo tribale delle parole del cliente.

"Sent: Friday, June 01, 2007 1:02 PM (ecco, QUESTA è l'ora, le 13:02)

Buongiorno, l'invio fax in oggetto ha il seguente problema:
CI SONO 25 ORDINI BLOCCATI. ABBIAMO AVUTO UN PROBLEMA CON LA SERALE (mi spiace che la sera ti crei fastidi...) E NON SO SE IL RALLENTAMENTO SIA DOVUTO AL MATTINO ANCORA IN CORSO. (Uhm, allora è il mattino che ti dà noie? Ti sento indeciso...)
CONTATTARE AL N° 666555999.
GRAZIE...."

Ora, lasciamo perdere il problema con la serale, boh, la scuola serale? La sera dei nostri inverni passati? Che cosa successe a Baby Jane quella notte?

A parte quello e a parte pure:


-Che cos'hai Cicci?
-Non so... mi sa che mi son beccato un po' di mattino...
-Dai, ti preparo un lattuccio, tu stai sotto le coperte, vedrai che passa...

che il mattino non è qualcosa di cui si soffre, e di certo non è una piaga sociale che affligge le nostre connessioni per bene.

A parte tutto, e anche abbandonando il candore semantico che mi contraddistingue e fa di me un uomo migliore, sappi che:

NON È PIÙ MATTINO!

O per usare il tuo linguaggio: non è più in corso, è fuori corso, tipo le millelire con giuseppeverdi.


Ormai è l'una PM, cioé, post meridian, del meriggio, via!
E credo fermamente nelle definizioni per convenzione: se l'abbiamo chiamata "una pomeridiana", invece che "una pomeridiana, sì, ma sappiamo tutti che è ancora mattino, dai", vuol dire che è pomeriggio, e non permetterò che tu derubi l'umanità di questo grande passo verso un mondo migliore!

Anche perché che è ancora mattina all'una, in Briansa non ci crede nessuno, tajes i cavei, e va a laurà, barbun!

SE TELEFONANDO IO POTESSI DARTI LE PREVISIONI DEL TEMPO, IO TI DIREI CHE ALL'UNA DI POMERIGGIO CI SARÀ GROSSO POMERIGGIO...

venerdì 3 aprile 2009

1. IKEA CACCACULO!


Caccaculo: Caccaculo, caccaculo.

Peppermind: Sì, dici bene, tu.
Sono andato all’Ikea.

C.
: Caccaculo…

P.
: Passano i miei due vecchietti a prendermi, mi danno un passaggio, che sono senza auto.
Mi fa piacere vederli, ma non so ancora cosa mi aspetta.
Arrriviamo, salgo le scale e... Via!
Una pista ciclabile, tortuosa, che serpeggia tra spicchi di vita immaginata, propinata da questi divani vuoti che guardano televisori spenti, tavoli imbanditi e deserti, scrivanie senza cenere né fogli tra i contenitori di matite, e letti, letti a non finire.
Ho messo subito mio padre a sedere in una cucina che pareva desse sul golfo di Corsico, sperando di ritrovarlo, magari che ci avesse cucinato un sughetto coi pomodorini freschi…
Ho lanciato una secchiata di gatorade a mia madre, e via che si è rimessa alle calcagna del gruppone, e poi…

C.: …caccaculo…

P.: Sì! Caccaculo!
Che ci vuole una settimana di allenamenti, corsette intorno all’isolato, per uno come me, uno che va a sigarette e occhi cerchiati dalle notti.
Che ci avevo il fiatone dopo tre giri di pista, scansa un armadio lì, aggira un frigorifero a quattro ante là, con tutte ‘ste freccettine per terra, che per trovare questo letto son cristi, ho voglia di una sigaretta, se mi stendo a provare il materasso cado in un sonno tormentato, poi mi alzo rintronato e con la candela al naso, stile manga.
Poi pensi che ce l’hai fatta, ecco, seguo “CASSE”, ci sono, sono fuori… e invece no!

C.: Caccaculo?

P.: Il fottuto mercatone finale!
Ti coglie con le difese abbassate: ettari ed ettari di lampade, lampadine, lampadinotte, cornici, tappeti, saponette, vasi, candele, zii, nonni, l’anima e il diavolo, ti vendono tutto questi figli di puttana, che ci hai le lacrime agli occhi pensando a come sarà cambiata la tua bèla vègia Milan, quando uscirai di lì nel 3029 d.C.
E poi…

C.: …

P.: Fodera divano EKTORP, 169 eurykky (alla finlandese).

C.: Caccaculo!

P.: Letto HOPEN!

C.: Caccaculo!

P.: Materasso SULTAN FJORDGAR!

C.: CACCACULO!

P.: CACCACULO!

C.: CACCA CACCA CACCA!

P.: CULO CULO CULO!

SE TELEFONANDO IO POTESSI CACCACULO, CACCACULO E CACCACULO!

mercoledì 1 aprile 2009

Manuale: la Tecno-esoterica di Poca Fede




È quasi sempre donna.
Esistono casi maschili, ma solo un elevato coefficente di elasticità mentale permette la coesistenza di due caratteristiche essenziali quanto opposte per essere una scettica seguace dell'esoterismo tecnologico:
praticità estrema (Che scarpe mi metto per andare a trovare Fedro Maria Ansardoni all'ospedale?),
e senso del magico (Comunque è probabile che l'Arcangelo Uriel lo salverà dalla condanna eterna).

Il senso del magico è quella fede nell'esistenza di una forza incomprensibile e segreta dentro le "cose", chessò, quella faccenduola incredibile che accade se giri la chiave della macchina, cioé, che figata, si accende il motore!
"Hanno provato a rifilarmi delle balle su un nonsobenecosamotoreascoppio all'autoscuola, ma io non mi faccio fregare dalla cospirazione dei nemici dell'occulto! Lo so che lì dentro c'è tutto un movimento tipo Scimmie di Mare che fa funzionare la macchina!"

Questa sotterranea consapevolezza, che la luce si accenda perché Madre Natura, Electro e il Cane Spara-Cacca hanno unito le loro forze per riversare il potere del SOLE nei fili elettrici, è qualcosa che abbiamo tutti, niente di male o di strano:
si percepisce qualcosa e, anche se non abbiamo per niente studiato a fondo quel qualcosa, ce ne si fa una ragione, non importa quanto magica sia.

Per darci una spiegazione sul "dovere di aiutare il nostro prossimo A GRATIS" ci siamo inventati Dio, mica cazzi e carote, quindi è normale spiegare la produzione di aria calda del phon attraverso i rutti della misteriosa donnina popputa fatta di vento del deserto che in esso risiede (io ho sempre creduto così, che c'è, che avete da guardare?).

Ma poi arriva il senso pratico: la cliente che pensa che "L'internet è tutto intorno" a noi e "si può vedere con gli occhiali a raggi X", si distingue da tutti gli altri perché, alla sua faccia da paragnosta aggiunge anche: rognosità, antipatia e malfidenza cronica da bastian contraria.

Chiunque pensi che d'improvviso la macchina non si accende più perché il Diavolo Scimmiamarino sta malversando il Popolo delle Scimmie di Mare, non discute però se arriva il meccanico e gli dice che deve sostituire lo spinterogeno e dovrà lasciare l'auto lì per qualche tempo perché deve far venire il pezzo dal Giappone.

(- Il Diavolo verrà annientato dal Sacro Spinterogeno?
- Whatever, basta che paghi.
- Sì! Lo farò!)

La Tecno-esoterica di Poca Fede no.
Se le dici che la sua ADSL non funziona perché la dorsale di Telecom ha un guasto, ci vorrà un po' di tempo per ripararlo, non risponde "Oh, il dottor Telecom inforcherà l'occhiale a raggi X e lo curerà?", bensì "Mi state fregando! Non vi credo! C'è grossa congiura ai miei danni! LADRI! DELINQUENTI!".

Non se ne intende di computer, te lo dice appena ti telefona, è onesta al riguardo.
Ma questo non la spinge a fidarsi di chi si dichiara esperto, come si fida del meccanico quando deve farsi riparare la macchina, o del dottore per leggerle le analisi del sangue.

È un'adepta del culto esoterico della tecnologia informatica.

Ma non ha nessuna fede nei suoi ministri, tutti falsi profeti e ciarlatani che, a bordo del loro carrozzone, ti vendono rimedi miracolosi alla sagra del paese.

È la Tecno-esoterica di Poca Fede.