lunedì 23 maggio 2011

Crepuscule with Nellie.

In questa vita qui sono stanco, sai?

Di giorni che sanno di bicicletta e tubo di scappamento, occhiaie e sale, schermi di luce bianca, volgarità tirate a lucido.

In quella vita là invece no.


Là i giorni sanno di terra e fieno, di ore fermo a fissare un orizzonte di foresta, le cime degli alberi che danzano con le braccia al cielo, là in fondo a quel mio mondo di laghi trasparenti, merda di cavallo e oceani di grano.


Poi, quando tutto diventa rosso, il sole si scurisce piano, io e Nellie prendiamo le coperte, ci mettiamo seduti in veranda.


Ci sono le assi che scricchiolano, le palpebre socchiuse, una sigaretta.


E il silenzio.


Io sono negro.


Ho sempre musica in pancia, pianoforte nelle dita, matematica negli occhi.


E Nellie.


Ecco, in quella vita… in quella vita io…


Mi muovo con grazia.

13 commenti:

賈尼 ha detto...

E in quella vita ti chiami Thelonious, vero?

Koralyn ha detto...

Anche io ho un'altra vita in cui mi muovo con grazia... è una vita bella, ogni tanto si mescola con questa vita qua e mi regala qualche momento magico, in cui mi immagino a coltivare una vigna sul crinale dorato di una collina toscana, a guardare le viti che crescono e cercare di fare del buon vino... Poi torno a essere la solita ciampicona di sempre, che si morde la lingua da sola, sbatte contro gli angoli e impreca, passa la notte in bianco per paura che i gatti scappino e piange anche guardando "I Simpson". Ma posso sempre sognare.

peppermind ha detto...

@Janos: lo so che sei tu... e, mh, no... è un'altra vita... lì ho un nome... di quelli... chessò... Lemoine.. Leyton... Linford... Sì, un cosa tipo Lemoine Leyton Linford Monk. Perché limitarsi?

@Koralyn: Eh, sì, proprio così. I Simpson comunque sono tragici, ti capisco bene.

Koralyn ha detto...

... comunque, se ascoltare certa musica ti ispira a scrivere certe cose tu ascolta, ascolta...

Marco Bertoli ha detto...

Fa piacere anche solo leggere il titolo di questa meravigliosa composizione, ma osservo che Monk amava solo New York, e di New York in particolare la sua 63esima Strada, e come ogni newyorkese vero disprezzava la campagna…

Marco

peppermind ha detto...

@koralyn: grazie... ascolto, ascolto :)

@Marco: sì, leggevo le mie fantasie... non cercavo di ipotizzare quelle di Monk ;)

pyperita ha detto...

Siamo tutti un pò come i naufraghi di Lost, e vivere un'altra vita spesso aiuta a rendere questa più tollerabile.

Claudio dei Norma ha detto...

Propongo dure sanzioni al reale.
E' impossibile vivere sottostando all'inaccettabile coprifuoco che ha imposto.
Sai Peps, ormai non mi sento più cittadino dei due mondi, certi momenti mi sento praticamente apolide.
Grazie come sempre degli splendidi racconti "dell'altro piede".

nemoravi ha detto...

A volte, credo ma non lo so con certezza, penso di aver cercato di trasportare in questa vita qui quell'altra fatta di profumi e di colori presi dai film. Forse, ho sempre rincorso invano una vita che doveva restare nei sogni e che, una volta trasformata in realtà, ha i colori sbiaditi delle giornate faticose trascorse a far finta che tutto vada bene. A volte va bene davvero, per fortuna, ma i colori non sono mai gli stessi dei sogni. Cambia l'arredamento e cambiano le case e le persone. Resta la perfezione dn un abbraccio più reale del reale che, forse, è solo l'eco di una vera sensazione amplificata dal sogno. Che è grazia, il sogno spesso è movimento con grazia.

peppermind ha detto...

@Pyperita: brava Pype, ben "annusato" :)

@Claudio: ... vuoi dirmi che non ti senti a casa nemmeno "di là"? Dai, vieni, ti ospito nel mio... finché ti passa :)

@Nemoravi: Chissà, forse servono anche a quello, i sogni, a ricordarci altri timbri. Il pericolo è quello del film di Wenders, fino alla fine del mondo, mi pare, non ho voglia di wikipediare, film comunque dove si riusciva a osservare i propri sogni, e se ne diventava dipendenti.

Anonimo ha detto...

Grazie per il commento che hai lasciato da me, mi ha fatto molto piacere. Vengo a dare un occhiata da te con piu´calma prossimamente. A volte a me rasserena di piu´ rifugiarmi nella vita reale (o meglio: quella che ci ostiniamo a chiamare tale), per sfuggire a quel fottio di animaletti creati da me. Non che sia proprio tutta rose e fiori, la cosiddetta realta´, ma almeno e´fatta di cose, di persone, toccate, a volte anche solo via web.
Se fa male, fa male davvero... ma se fa bene, fa pure bene davvero. Quando non capisco piu´una eva, e accade spesso... faccio le pulizie.
E´una lunga storia... ce la si racconta con calma! Una buona giornata, pennellone d´acciaio (inossidabile?!) ! @_@ Eulalia_Drastica

peppermind ha detto...

@Eulà: Non è un dovere, passare di qui, veramente, non ho commentato per ottenere scambio... passa se ti va, no problem.
Sì, comunque, vero, spesso ci si rifugia nella cruda, omeglio, crudele estetica della realtà, e io ne godo, non solo col pennellone, via, ossidabile o men che sia :P
E del resto, quando invece scappo, scavalco finestre, alla fine è realtà selezionata e rimixata.

Anonimo ha detto...

Ti sei scelto un'ambientazione alternativa niente male...

Linda