venerdì 16 settembre 2011

L'ultima guerra.

Il giorno che scoprimmo che dio non esiste fu un giorno difficile.

Poi i giorni a seguire furono peggio.

Il mondo si lacerò come una crosta grattata via, sangue marcio e pelle.

Infinite blatte sgorgarono dal buco di quel muro che crollava, infetto e consunto, disperdendosi per campagne e città, lasciando un sugo nero di morte su ogni casa, prato e palazzo, montagna e città e piazza e colore.

Poi tutto pian piano seccò.

Al sole, con calma.

Al sole seccò.

Ora siamo rimasti così in pochi, qui a Sesto San Giovanni.

Ma ci sono i boschi, l’erba e gli alberi che crescono sulle rovine della città, ammorbidiscono queste mani spezzate di cemento che sorgono dalla terra, i resti di Sesto, ricordo di come eravamo prima, rivolti al cielo, intrappolati al suolo.

E tanti posti dove sedersi, quando hai finito di lavorare.

Ti siedi, tra gli amici e i tuoi amori.

E pensi, parli, fantastichi, dipingi, scolpisci, progetti, scrivi, declami.

Socchiudi gli occhi, rimani in silenzio.

Il sole tramonta.

Che pace.

Dio non c’è più.

3 commenti:

nemoravi ha detto...

Ecco, appunto. In risposta al mio Morire d'agosto: "ricordo di come eravamo prima, rivolti al cielo, intrappolati al suolo".
Mi piace. Commenti, rispondo, scrivi, leggo, mi/ti ritrovo. In silenzio. Che pace :)

stefano ha detto...

oh... se è per quello... pure a cinisello dio non c'è più...

c'è il gigante (ah.. ah... ah...) ma quello c'è pure a sesto !!!

ti saluto concittadino !

Anonimo ha detto...

Che bel post.

Pyperita