domenica 31 gennaio 2010

Dicembre senza.


Mi metto due maglioni, anzi tre.
La gente non ha idea di quanto faccia freddo.
Poi i calzoni della tuta, e sopra i jeans.
Due paia di calze, e spingo, sbatto in terra, e indosso anche le scarpe da ginnastica.
Mi infilo il cappotto, tutto abbottonato, abbondante sciarpa e, certo, il passamontagna, se no la faccia ti cade a pezzi, la gente non ne ha un'idea.

Metto il naso fuori.
Annuso.
Che aria buona che c’è, ogni tanto, anche qui.

E via, allora.
Prima faccio qualche passo, poi di corsa, uno dietro l’altro, scricchiola il cortile sotto i miei piedi, mi piego sulle gambe, e via!
Via.
Salgo.
Sfioro i muri giallognoli di queste case, li immagino attraverso le dita, saranno tiepidi di tubi di caldaia, di minestroni e programmi della domenica, faccio cadere un po’ di intonaco, passando, uno sbuffo di granelli grigi, e salgo verso le terrazze.
Tambureggio sulle ringhiere dall’interno cavo, suonano, rapidi e profondi diapason, nere di vernice.
E poi mi libro.

Verso l’alto.
Mi libero.
Nel cielo di Milano.

Quando cerca di immaginare cosa si provi a volare, la gente non ha idea di quanto faccia freddo quassù.
Nemmeno quanto sia difficile trovare un po’ di tempo per sentire, tastare, chiudere gli occhi, respirare col naso il profumo terso di questo sole azzurro.
L’aria che scintilla e mi ingolfa i vestiti, li sbatte, turbina, suona la sua musica nelle mie orecchie e mi spinge su.
Godere del tuo corpo che fila nell’aria, senza ostacolo.
Libero dal peso, dalle direzioni, gioco un po’, mi muovo strampalato, come se affogassi nel nulla, su per la nuca mi sale una risata argentina, apro la bocca, bevo questo liquido frizzante da far male, poi mi compongo.
Impenno, rimango in stallo, mi rituffo verso una piazza seminata di neve, ma plano, e torno su, torno su, torno su.
Volo, volo, sono molto in volo, volo!

Volare per volare.
La gente non ha proprio idea, di cosa significhi.

La città, poi guardo la città.
Corre sotto di me in direzione contraria.
Come suo solito, verrebbe da dire.
Guglie, aghi, fili, viali, castelli parchi posteggi e palazzi, tutti ghiacciati dalla mia velocità, con il loro metallo, il vetro, gli abbagli e il fumo che trasuda dalle tegole rosse che chiazzano i giardini pensili.
E poi strade e polvere e auto e persone vestite di nero.
Tutto gira come un mangano di persiane sbattute dalla luce fredda dei televisori sull’asfalto pallido di anni e anni di inverni.

Finalmente, con un sorriso stanco, alzo gli occhi, spilli di gocce, e le vedo.
Giganti sorridenti di larghi piani d’acquamarina, là in fondo, sedute, che osservano, nonne che aspettano i propri nipoti che giocano.
Le montagne.
Richiudo gli occhi.
Porto le braccia al corpo.
Fuso, dritto, sfreccio là, lontano.
Tutto resta alle mie spalle.
Vado verso di loro, perché già lo scorgo.
Dietro le montagne già spunta Gennaio.

18 commenti:

Claire ha detto...

e la sensazione del silenzio che ti avvolge mentre voli, e che ti permette di guardare tutto senza distrazioni, deve essere bellissima

peppermind ha detto...

Eh sì... il silenzio interiore, grazie al fragore del vento.
Puoi osservare senza interruzioni.

marlene ha detto...

se mi allunghi la mano pepp ti ci porto ...lì su quelle cime dove anche quando a milano vi è la nebbia l'ha c'è sempre il sole e sei sopra le nuvole :)

Gary Coopo ha detto...

bello..
visto che sei lì in alto, mi dici se la valassina è ancora ingorgata? :)

peppermind ha detto...

@Marlene: ... se voliamo, sì, vengo!
A piedi no, sono troppo piCro :P
(Ma un giorno o l'altro ti stupirò, ah, se lo farò)

@GaryCoopo: Vai trà, è libera, libera!
Uhm... credo.

Claudio dei Norma ha detto...

Nonne giganti, titaniche.
Sagge e preoccupate per i loro bianchi scialli, che si stanno sciupando.
Vola, Pepster, e carezzale, portagli il saluto di Gennaio e rassicurale. Va tutto bene.
Va tutto bene.

Claudio dei Norma ha detto...

E poi, visto che me l'hai fatta venire in mente: http://www.mymovies.it/biografia/?a=4345
Buona giornata.
Oggi anche Roma è fredda. E tanto.
Ma se non sbaglio, è la Candelora.

pyperita ha detto...

Che bel post, verrebbe voglia di accompagnarti in questo volo.

Anonimo ha detto...

se non fosse per il freddo, sarebbe perfetto, bellissimo, incredibile.
ma si, chissenefrega del freddo.

c13

peppermind ha detto...

@Claudio: Bello, gli scialli, vero, proprio così.
Però che robe che ti faccio venire in mente... impegnative, per un minoreroe cazzeggione come me :P

@Pyperita: Grazie... la partecipazione è sel tutto aperta e gratuita! :)

@C13: Se non fosse per il freddo e per il poco tempo che uno ci ha... sarebbe chiaramente una fantasia :P

Chica ha detto...

hola Pepper...se mi faccio (ancora più) piccina modello zainetto, mi porti a fare un giretto in volo??

Anonimo ha detto...

Un volo che farei volentieri anche io, almeno solo per vedere le montagne...

Linda

eppifemili ha detto...

riportatemi giuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!

marlene ha detto...

attendo il miracolo!!! ;P

peppermind ha detto...

@Chica: Ma anche senza farti piccina!
Ti insegno, se vuoi... :P

@Linda: Tu sì che mi capisci U_U

@eppi: Ok, ok!
Che donna coi piedi per terra! :)

@marlene: Miracolo a Milano, direi :P

cantoediscanto ha detto...

Mi hai ricordato il volo di Bardem in Mare dentro: anche se tu raggiungi le montagne, sempre viaggio nella natura è. Comunque appena finisce 'sto freddo malefico vengo anch'io, eh. :)

Elle ha detto...

Dicembre senza, ma non esiste che io resti senza uno dei tuoi post(icipi) mensili :-)

Leggendoti l'ho sentito quel freddo, dal cortile che scricchiola, sino alle guglie più alte, lassù, vicino a un cielo che ha il colore delle lame d'acciaio. Affilate e sottili, come i giorni d'inverno.
Un abbraccio, caldo.

peppermind ha detto...

@canto: Giusto, è proprio quel "tipo" di "volo" :)
Ti aspetto, eh?

@Elle: Grazie dell'abbraccio e... ben detto: il cielo è anche così.