venerdì 22 gennaio 2010

Humor grigio #14


C'era una Milano fredda e nuvolosa, là fuori.
Entrai nell'ufficio, ancora intriso di quel grigiore gelido, e subito seppi che qualcosa non andava.
Le finestre.
Erano aperte.
Mi voltai di scatto, e...

Impossible: (voce da topo in ambur) Ehi, ciao.
Ho aperto le finestre perché l'aria era viziata!

Lo guardai senza rispondere.
La paura mi irrigidì i muscoli.
Ero una fiera: pronta ad attaccare o a fuggire.


Impossible: Sono entrato e l'aria era lì che giocava a carte, fumava, beveva...

Il piccolo uomo poi mormorò "viziata... fumava... capito?".
E rise.
Quel suono.
Il sangue mi si ghiacciò nelle vene.

Io: Ma porcaputrella...
Potevi almeno dire che "l'aria faceva i capricci", ca
cius.

Susan Storm: Ma perché gli suggerisci le battute?
Non soffriamo già abbastanza?

Io: ... Ma scusa, già le fa vomitose, almeno le facesse "giuste"!
Eccheccacchi
arolapipis.

... ad all together NOW!
It's the END of the Impossible ME-EN(d), It's the END of the Impossible ME-EN(d)
END buon week EEEND.

3 commenti:

Claudio dei Norma ha detto...

Pepster, Mirko il bucatino per una piotta dà una zaccagnata a chiunque, anche alla madre. Per due smette di farlo e farvi soffrire.
Basta chiedere.

Giangidoe ha detto...

Io di solito dico:
"Aria viziata. Colpa dei genitori".

peppermind ha detto...

@Claudio: Rido... mi paice questo Bucatino, bel tipetto.
Ci faccio un pensierino.

@Giangi: Hai deciso di calare la maschera in pubblico?
:P
Di certo almeno non ti confondi tra vizioso e viziato U_U