(Questo articolo è stato pubblicato sul blog Terremoto: dove gli altri non arrivano, e lo ripropongo per gentile concessione di Marta e Monique, due autrici del blog)
Quanto pensate possa andare avanti questa pantomima?
Quante volte ancora pensate di mettervi in mezzo tra gli Aquilani e la loro città?
In questa giornata dominata dale elezioni passerà sotto silenzio l’ennesima buffonata andata in scena a L’Aquila.
La Digos sequestra le carriole.
La Digos sequestra le carriole?
Cioè mi state dicendo che, invece di fare un giro in quei cantieri dove gli operai lavorano 12 ore al giorno in barba a qualunque contratto, dove ogni legge dello Stato viene violata continuamente, invece di sorvegliare quelle case abbandonate dove gli sciacalli regnano sovrani, la Digos sequestra carriole ad Aquilani che vanno da soli a sgombrare le macerie???
Scusate, ma in che mondo viviamo?
Cioè, io lo domando agli uomini della Digos; non vi sentite dei buffoni? Chi vi ordina di fare queste cose?
No, poi perdiamo tempo anche a fare il verbale di sequestro della carriola. E non di una sola…
Perdiamo altro tempo ad identificare le persone che vanno a lavorare…
E, lo so che non si inizia una frase con la e, ma mi piace, oggi arriva anche la notizia della richiesta di spostare i processi in corso fuori da L’Aquila. Giusto per avere la certezza matematica della prescrizione, che già così incombe.
Questa è follia signori, una follia che qualcuno deve far cessare. L’Aquila non è una citta militarizzata, è solo una città messa in ginocchio da un evento devastante e i suoi cittadini hanno ogni diritto a fare tutto ciò che è possibile per rimetterla in piedi.
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6 anni fa
10 commenti:
«Scusate, ma in che mondo viviamo?» Credo che si chiami "Italia".
nausea, come minimo
Non è l'Aquila a essere militarizzata, è l'intero paese. Il guaio è che la maggioranza è d'accordo. Vince la Lega al Nord.
Vince la Polverini a Roma. No comment
Che schifo.
Linda amareggiata.
E' strana l'atmosfera che si è creata ...è come se gli aquilani si trovassero nel "1984" il libro di George Orwell.
Questo stato di cose va più che bene alla maggioranza degli italiani. Credo che dobbiamo prenderne atto. O andare all'estero.
@tutti: Non vi rispondo a uno per uno perché credo sia giusto che andiate a commentare in casa delle autrici del blog, ma di certo mi trovo d'accordo con voi, mi per ovvio.
Più che ovvio, a me, se sento la parola digos, mi sale subito da dire BOIA, quindi sono anche poco affidabile nel giudizio.
Ti segnalo questo, se non l'avessi già letto.
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2464154&yy=2010&mm=03&dd=30&title=carriole_sediziose
@canto: sì, avevo sentito... gesù, poi uno si chiede perché gli anni di piombo siano durati così tanto >.>
L'Italia sta diventando una storia di Marquez.
Baci,
Pablito
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