domenica 6 settembre 2009

Agosto selvatico.

Una lampada pende dal soffitto.
Le dò un colpo, una nube di particole brillanti galleggia al rallentatore, mentre inizia a dondolare.
Svuonn, suiff, svuonn, suiff, proietta una luce afosa, e poi lascia al buio, poi ancora luce, e ancora buio.

E va avanti così.
Luce e buio, è sempre così.

Svuonn.

Suiff.

Svuonn.

Steso sul divano, il mal di testa, sbircio il rettangolo di case arse nel biancore feroce, fronde d’alberi, passo le dita sulle palpebre sudate e fredde:

la mia finestra sul cortile di un altro condominio.

Suiff.

Ho il viso azzurrino, stanco, occhiaie, si sente solo il ticchettare della tastiera, nella notte densa, mi fermo, mi gratto la barba:

la gatta mi guarda, seduta sul letto.

Svuonn.

Sul grande viale senza alberi, non ci sono auto, non ci sono negozi aperti, non ci sono persone davanti alle vetrine, non ci sono pozzanghere, rumore, carta mossa dal vento, niente, ci sono solo io:

fisso lo scolo nero, secco, del marciapiede.
Mozziconi di sigaretta e brandelli di foglie.
Ecco dov'erano.

Suiff.

Apro appena gli occhi, non so che ore sono, panico, devo andare in ufficio, no, è buio, no, sono steso sul divano, no, sono svenuto dal sonno, sì ho messo la sveglia, posso tornare a svenire fino a domani mattina:

una mano affonda le dita nel lenzuolo caldo.
Toh.
È la mia.

Svuonn.

La stazione di Cadorna è quasi deserta, secchiate di luce solare corrono sui pavimenti, guardo una ragazza in pantaloncini, le cosce abbronzate e cicciotte:

il tabaccaio è aperto, compro una stecca di Gauloise.
Rosse.
Hasta siempre.

Suiff.

Di spalle alla finestra, seduto sul letto, un po' d'aria spremuta dalla notte, la gatta stesa sull'altra finestra, in fondo alla mia visuale, dorme, mi alzo:

devo cambiare le doghe, queste dell'Ikea fanno schifo.

Svuonn.

Pedalo nel tepore mattutino, tra poco esploderà l'inferno solare, vado in bici in ufficio, nessuna macchina posteggiata, pochissime in giro, prendo sensi contrari, cerco le ombre, cerco qualche compagno di pedalata con lo sguardo, di solito ce ne sono, ma non ce n'è:

il parcheggio di Pagano, asfalto bianco, scorre via dalle mie ruote.

Suiff.

Dovrei lavorare, ma rimango con la mano sulla porta del frigorifero, la tengo aperta, ci guardo dentro, mancano l'insalata e i pomodori, chissà se domani sono aperti, devo fare la barba, è una settimana che non la faccio, mi dà fastidio:

il frigo si chiude, plonffft, soffia uno sbuffo gelido.

Svuonn.

In mezzo alla piazza del parchetto, alzo le braccia, distendendole, formo una Y, chiudo gli occhi, e giro lentamente su me stesso, una danza al ritmo del sole che toglie respiro, pelle, ragione:

a bocca chiusa, canto per lasciarlo entrare.

Suiff.

Toc.

Blocco la lampada, ascolto le voci in spagnolo, arabo, esco in cortile, alzo lo sguardo, qualche panno immigrato, steso, illuminato da cucine fioche, il cielo irregolare di profili di tetti e qualche nuvola azzurra, fumata segreta, spengo la lampada, mi siedo in mezzo al cortile, mi gratto la barba, è lunga di due settimane, dovrei farmi la barba, azzittisco me stesso:

guardo le piante che fuggono dai vasi di pietra.
Rialzo lo sguardo.
Guardo la notte.

Un grazie a Ossimorosa per l'idea.

28 commenti:

eppifemili ha detto...

Svuonn.

ero lì.

Claudio dei Norma ha detto...

Vorrei dirti che una lampada dipende dal soffitto, che non fanno l'uomo le dimensioni in cui vive, in cui dita calde si intrecciano in mani calde sopra le lenzuola, dove non c'è bisogno di augurarsi la vittoria e Ikea non esiste.
Dal giorno alla notte dura la danza del sole, e a volte, nella stagione proprizia, l'Y trova la X, oltre alle piante fuggite.
Ma le mie sono solo cazzate, come sempre.
Altro grande pezzo, Pepster.
Aiuto.

peppermind ha detto...

@eppi: ... mannaggia!
:P

@Claudio: ... vedo che hai scorto, come al solito, tante chiavi di lettura.
La cosa continua a sorprendermi.
Altro che cazzate...
Grande commento, Claude.

Giangidoe ha detto...

Onomatopeico e satirico anzichennò.

PS
Nel mio ultimo post telefono anche io. O meglio, ricevo una telefonata. Meglio ancora: ricevo una SE telefonata...
Ah, e ho risposto al tuo commento marvelliano. Però mi piacerebbe discuterne ancora per un'altra mezza dozzina di commenti!

Elle ha detto...

Dai che agosto è finito, ma questo tuo, selvatico, avrei voluto non finisse mai.
Hai dipinto in parole cose che voi umani non potreste mai immaginare...

Anonimo ha detto...

questa volta è jonesco o beckett.
l'assurdo che diventa realismo.
o la realtà che è sempre assurda.
(oddio...questo è marzullo però...)
;)
bel post.
gmai

Anonimo ha detto...

bravo!

(eh, se uno è bravo glielo si deve pur dire)

rossatinta/c13

lise.charmel ha detto...

chapeau

Anonimo ha detto...

sublime pepper

sublime...

pepe.

peppermind ha detto...

@Giangi: Ho letto... molto bello, disperato, direi.
La discussione sui fumetti continua!

@Elle: ... grazie, che dire.
Meno male che è finito, va'.

@Gimmoly: Basta!
Lascia la VERA Gmai libera!
Chiamo la pula!

@rossatinta/c13: ... rossotinta anche io... grazie.

@Lise: Be', grazie... (mi togliete le parole così, però, è un complotto)

@Pepe: Addirittura sublime... marò.
Grazie.

Anonimo ha detto...

Questo agosto che dici
è selvaggio, e morde

E ti voglio bene, pep
per via che vedi le piante
fuggire dai vasi di pietra

ma dove è che vanno?

L'ale degli sfiosiolini.

Claudio dei Norma ha detto...

>ale:

a Ostia.

Anonimo ha detto...

ahahahahah!!!
la possssiiiiedoooo!
:EEE
gmai...ma sarà davvero gmai?
ahahhahhahahaha!

marlene ha detto...

pep il tuo lampadario è ipnotico..
strabiliante la resa del linguaggio fumettistico mischiato alla tua prosa romantica ehh
p.s. oh non stare lì a cazzeggiare, và che ti curo! lavora! se non sabato ti porti il pc ;P

eppifemili ha detto...

come mannaggia!??!

peppermind ha detto...

@L'Ale: Anche io ti sfisiolino assai... lossai.
Le piante vanno... poco più in là, crepando i vasi, ma rimanendo dove sono.

@Anonimoladro: Release Gmai!
I warn you!
Pobbacco!

@Marilups: Cacchio, grazie.
E come vedi... sono emerso ora dai fumi traduttivi... glob.

@eppi: Mannaggia che non ti ho visto... che se no si svuonnava assieme.

Lindalov ha detto...

Boia, certo che gli avevi dato un bel colpo a quel lampadario, non smetteva di oscillare mentre leggevo... "Ora cade, ora cade, ora gli si frantuma... sul gatto"


:-)

Anonimo ha detto...

Davvero poetico, sensoriale eppure così delicato.

Un saluto, Linda

Giangidoe ha detto...

Curiosità off-topic:
conosci questo autore?

http://www.lafeltrinelli.it/fcom/it/home/pages/catalogo/searchresults.html?prkw=percival+everett&srch=0&Cerca.x=0&Cerca.y=0&cat1=1&prm=

L'orchidea selvaggiaaargh ha detto...

Claudio!
le piante che hai visto a ostia
mica erano quelle del pep
quelle son rimaste lì
a far crepare i vasi

piante 'sassine, sono!

l'aleorchideaselvaggia

Il Giunco ha detto...

ah pep
fatte!

son flessuosa come un pilone
di cemento, adesso

:)

attendo lo step TCIU!

sfisiolini come giunchi, pepperillo

:)

eppifemili ha detto...

AMBE' !

Claudio dei Norma ha detto...

>Ale:

meglio così, Ostia al momento piglia male pure all'unico protagonista di Amore Tossico rimasto in vita.
S'aribeccamo.

harvey ha detto...

provo imbarazzo, perché tanto hanno già detto quello che ho pensato.
questa cosa della lampada che ciondola e sposta il tempo e le persone e i cortili e la porta del frigo sono elementi che mi piacciono. sono i cardini di una porta, i cardini del racconto.

Anonimo ha detto...

...eh certo...dopo un post così...è dura scriverne un altro...
che cazzo di fine hai fatto?
svegliaaaaa!
:)))))

rieccomi!
gmai

peppermind ha detto...

@Lindalov: ah, quando colpisco, colpisco duro eh?
:P

@Linda: Grazie... anche di essere passata.

@Giangi: no, non lo conosco... consigli?

@L'Ale: veramente le flessioni flessuose le dovevo fare io... per raffreddarmi quel pelino... :P

@Harvey: Hai colto quel senso filmico, che sconvolge il tessuto della realtà dettando i suoi tempi e luoghi, che la lampada dovrebbe dare... veramente troppo buona...
Grazie.

@Gmai: PFUI, ne faccio a tonnellate se voglio!

>.>

l'ale che ci pensa lei ha detto...

Pep,
per quello le ho fatte io...

;)

giardigno65 ha detto...

io la barna non me la faccio, la compro già fatta !