lunedì 23 marzo 2009

Pensa che pensavo che pensare...

Clearmind: Hyper Maieutic Phone Center, ciao, sono Clearmind.

Peppermind: Ah, bene, meno male, che inizio a temere che mi risponda quello là…

CM: Attento a quel che desideri.
Dimmi tutto.

P: Ho finito una traduzione.
Massacrante.
Sfibrante.
Temevo il peggio, ‘stavolta, di aver fatto uno schifo.
Invece, testuali parole del mio capo, del mio amico che è anche manager per la Altradussituscos, società che traduce videogames per console e computer:
"Colgo l'occasione per ribadire che la traduzione è la migliore che tu abbia fatto fino a ora :)"

CM: Bene, no?

P: Sì. Mi preoccupa la mia incapacità di non capire che non era il caso di preoccuparmi così tanto.
Di farmi troppe seghe mentali, come si dice, penso troppo, mi rovino la vita.

CM: Qualcuno disse:
Ognuno ha il suo quantitativo di pensiero di default. Non si scampa da quello. Quelli che dicono che pensare è tempo perso, meglio agire, mi fanno l'effetto di qualcuno che mi dicesse che avere i capelli neri è una perdita di tempo, meglio agire.

P: Sì, mi pare di ricordare qualcosa… ma non è proprio il caso…

CM: Lo è.
Non è questione di
rimuovere la causa, ma non il sintomo.
Solo di accettare che a volte le riflessioni sbagliano mira.

P: A volte quindi è un perdita di tempo.

CM: Forse.
Sei un anarchista epistemologico, dovresti sapere che “qualsiasi cosa può andar bene”.

Quindi: chi può dirlo se non il tempo?

P: Allora andrei a pensare qualcosa a caso…

CM: Vai, vai...

SE TELEFONANDO IO POTESSI SAPERE SE VALE LA PENA DI MENARSELA, IO CHIAMEREI...

2 commenti:

lise.charmel ha detto...

allora viva le seghe mentali!

peppermind ha detto...

Viva le seghe!
Mentali, dico!