lunedì 13 luglio 2009

Duri e muri.

Peppermind: (Turuduru durù, turuduru durù, musichetta di Casa Vianello)
Questa è la segreteria telefonica di casa Peppermind.
(Turudurudu duru du duru du rudurudurudù)
Sono in ferie dall’Internettoes, ma non dall’Altradussituscos, ERGO, lasciate un messaggio dopo il bip.

Ghost Mind: …

Peppermind: Il vostro messaggio è stato registrato.

Ghost Mind: Ma quale messaggio?
Non ha fatto bip.

PM: Sfiga eh?
Purtroppo il messaggio va lasciato DOPO il bip.
Mai detto che ci sarebbe stato ‘sto bip.

GM: Dai, piantala.
Senti qua.

Alle elementari.
Leggevo le scritte sui muri.
Dicevano cose che non sentivo al telegiornale.
Non sopportavo il telegiornale, che noia.
Facevano tanti telegiornali, e pochi cartoni animati.
C’erano quelli del sabato, alle 8, sulla tv svizzera, ma non si prendeva a casa mia, andavo giù dai nonni, insieme ai miei cugini.
Che giorno di festa.
Il sabato.
Ma i muri raccontavano una realtà diversa.
Dicevano anche che le BR lottavano per fare del bene.
Figurati.
Dicevano che esisteva l'anarchia, l'autonomia operaia, che disertare era giusto, cose che solo dai muri potevo apprendere.
La maestra diceva che era sbagliato scrivere sui muri.
Violento.
Ti imponeva delle idee senza il tuo consenso.


Poi venne il giorno della finale di palla due fuochi.
Le miniolimpiadi delle elementari.
La nostra classe era in finale almeno lì, dopo essere stata sbattuta fuori dal torneo di calcio.
Era un pomeriggio fatto di cementi color sabbia, se socchiudevi gli occhi, il sole li rendeva bianchi, quasi azzurri di luce, quando rapirono Moro.
La maestra ci disse che non si poteva giocare in un giorno così triste.
Era democristiana.
Una brava persona.
Ma giocammo comunque, decise la scuola.
Perdemmo.
Ma nessuno disse niente sull’essere di sinistra, o di destra, o DC, di nessun altro, quando andarono avanti con la vita di sempre, risate e corse nel cortile, la ghiaia che rotolava sui gradini.
Neanche i muri.


Eppure era un gioco sanguinoso, darsi del fascista o del comunista, allora.
Più sanguinoso di palla due fuochi.
Ho sentito prendersi del fascista gente che oggi avrebbe l’etichetta di comunista stampata in fronte.
Lo scovolino del cesso è di sinistra, mentre l’aspirapolvere è di destra.
Se sei bello sei di destra, se sei brutto, be’, sei brutto.
Se ti sei perso in un paese di notte, svolti a sinistra, sempre.
La logica?
Sinistra.
E la logica di sinistra?
Be’, di sinistrona, suppongo.
La logica di destra invece… metti ics sulla schedina, e speriamo bene.
Al totocalcio si vincevano un sacco di soldi, oggi chi lo gioca più.
Fare sesso era apolitico, ma parlare di sesso era da intellettuali di sinistra (cioè, sfighi che non scopavano mai).
Continuare a studiare, di sinistra, ma se ci hai i soldi, di destra, ma se lavori sei un proletario, se ci hai il papà che è del partito, ti salvi.
La mano destra è di sinistra, quella sinistra è di destra.
Se una lava l’altra, allora tutte e due di destra, ci puoi mettere una mano sul fuoco (sì ma quale, quella di sinistra o di destra? Ics, e vai sereno).


Queste cose qui si dicevano.
Ma se giocavi a palla due fuochi, giocavi a palla due fuochi.
Si smetteva di dare della destra e della manca a destra e a manca.
Se andavi dal panettiere, non c’erano i volantini del PDL e della Lega sul ripiano.
C’era solo il panettiere accaldato che usciva dal retro, e la sciura che ti chiedeva “altro?”, anche se erano dieci anni che rispondevi sempre “no grazie”.
Se andavi al lavoro, c’erano solo i colleghi.
A far compere, gli “acquirenti”, come diceva il telegiornale.
Nessuno pesava la tua fede politica.
Nessuno giocava più a quel gioco, se il gioco era un altro.


Oggi non è più un gioco.
Oggi è la tua carta d’identità: sei di destra o di sinistra?
Abbiamo smesso di fare odiose e inutili distinzioni.
Sì, certo, ora ne facciamo di normali e di utili: se sei di destra so che gli stranieri li vuoi fuori di qui, e che non mi rompi le palle con la cultura, che ho da pensare a far soldi e a mangiare.
Se sei di sinistra sei un disfattista che amoreggia con l’immigrato, mi fai entrare delinquenza e insicurezza nella mia vita, mi fai violentare la figlia.
E allora ecco che mi stringo, comprimo, e adeguo.
Anche io, che mi confondo tra gli invasori, lo faccio.
Raccolgo a denti stretti questa normale e utile informazione.
Mi dico che è per sopravvivere, e non mi credo.
Non mi fido di me.
Brutta gente, me.

Perché...
I muri insistono, fermi nel tempo, nel raccontare una realtà diversa.
Eleganti cattivi maestri, si beffano di questo metodo.
Lo accartocciano, se lo gettano alle spalle.
Solo, non li legge più nessuno.

Eppure.
Con qualche parola.
Distillo il mio coro muto.
Con l’ombra fresca di solitudine.
Intingo le dita in un pianoforte.
Con occhi assonnati di pensiero.
Inseguo il mio vagabondare.
Così.
Io continuo a scriverci.
Sui muri.

Un saluto dai territori occupati.
… là, da qualche parte, su qualche muro.

PM: BIIIP.

SE TELEFONANDO IO POTESSI CAPIRE SE… MA TELEFONARE È DI DESTRA O DI SINISTRA?

15 commenti:

lise.charmel ha detto...

mah guarda, secondo me c'erano separazioni più nette una volta.
e comunque adesso si gioca al superenalotto e sui muri c'è scritto "io e te tre metri sopra il cielo" (fantasia zero eh)

peppermind ha detto...

Sì, erano più nette, ma la sensazione è che spesso non contassero.
Per il contenuto dei muri... è vero, ma tra tante sciocchezze c'è sempre qualcosa...

(s.) ha detto...

OAG.
la scritta sui muri di eureka street. la più bella di sempre.

Claudio dei Norma ha detto...

Sulla saracinesca di un negozio di componenti hifi e televisori vicino casa mia, dei fasci avevano scritto "il nostro onore si chiama fedeltà".
Qualcuno ha aggiunto "alta" prima di "fedeltà".
Spero siano stati i proprietari, magari di sinistra.
Abbraccio tutti.

Giangidoe ha detto...

"Tutti noi ce la prendiamo con la storia, ma io dico che la colpa è nostra: è evidente che la gente è poco seria quando parla di sinistra o destra".

E dopo aver letto certe perle americane - soprattutto a fumetti - e visto ottimi film e telefilm di autori notoriamente repubblicani (o non notoriamente democratici), persino la mia sicurezza quasi decennale della "sinistrità" della cultura si sta ormai crepando da tempo...

賈尼 ha detto...

Bel post... Mi fa pensare a quello sul Milano di una volta.
Comunque oggi in Italia la contrapposizione è tra centro e destra, non tra sinistra e destra (la sinistra non c'è piú!)

peppermind ha detto...

@(s): Ormai ti chiamo s, senza punto.
Come sono ardito...
Ti ringrazio per aver infranto la ritrosia al commento, e... bel commento.
Iperazzeccato.
Devo ancora leggere Eureka Street, ma OAG, be', è proprio quella scritta che tra tre metri sopra il cielo e firme varie uno cerca...
@Claudio: Mitico, tu e chi ha aggiunto "alta".
Tu perché lo hai letto, che non è cosa da tutti.
Un abbraccio, sì.
@GiangiDoe: Concordo.
Almeno, di certo a livello mondiale la cultura non ha partito.
Ma anche in Italia sarebbe così, se non fosse per questa tendenza a pensare che se si è di destra si deve essere concreti, quindi bando alle ciance (ovvero alla cultura).
Quando conosco tanta gente di destra che non la pensa e non agisce così, per fortuna.
@Janos: Sì, tutti i post etichettati "Territori Occupati" raccontano di una Milano differente, quella di qualche anno fa, e la paragonano a quella odierna.
In parlamento è come dici, ma tra la gente no...

lise.charmel ha detto...

su un muro di Affori c'è scritto "Domenico cosa ti sei perso", che mi piace tantissimo. Poi ne avevo trovata una a Gallipoli di scritta su un muro che mi era piaciuta molto, ma non mi ricordo più cosa ci fosse scritto esattamente (qualcosa tipo: "Addio dalla Franci del sabato sera") e chissà dov'è finita la foto

Anonimo ha detto...

un tempo si potevano guardare le tribune politiche.
le persone si parlavano dicendosi COSE.
chi faceva politica, faceva politica e la gestione di uno stato non era travisata come la gestione di un'azienda.
si invitavano intellettuali alle trasmissioni.
un caso su tutti: pasolini.
anche chi lo deprecava per il suo stile di vita lo ascoltava.
ci si occupava di ciò che erano le idee altrui: si era d'accordo/non si era d'accordo.
c'erano scontri e conflitti duri, non solo sui muri.
ma l'italia si muoveva e pensava.
erano anni in cui nelle famiglie ci potevi trovare il nonno liberale, la nonna democristiana, la mamma socialista, il padre comunista: i figli si formavano le loro idee.
e c'era rispetto per chi moriva sia da una parte che dall'altra.
mi dispiace stare qui a fare l'apologia di un passato che pensavamo avrebbe portato ad un futuro diverso.
e mi dispiace per questo presente.
gmai serissima

Anonimo ha detto...

PS: cmq pasolini ci aveva visto lungo.
PS2: che cazz'è OAG? scusate l'ignuranz..
PS3: vi lascerei l'intero testo di gaber, ma vi stralcio la quintessenza del nostro belpaese:
"Io direi che il culatello è di destra
la mortadella è di sinistra"
gmai

peppermind ha detto...

@Lise: Bello quel "Domenico cosa ti sei perso"... :)
@Gmai: Sì, è vero quel che dici.
Le tribune elettorali... come e quanto sono diverse...
Chissà com'è che ce le siamo fatte cambiare sotto il naso.

Claudio dei Norma ha detto...

Da piccolo guardavo con mio padre Jader Jacobelli fare da asse di simmetria tra Berlinguer e Almirante. Ero grandicello, per cui me ne ricordo bene.
Papà era comunista per cui io odiavo Almirante di default, però una volta ci raccontò che era andato in cantiere da loro durante le elezioni di chissà che anno e si rivelò una persona simpatica e "del popolo".
Anche allora tentavano di mettertelo in culo però con maggiore attenzione, perché i cervelli in quegli anni non erano ancora fulminati, tanto che malgrado l'incontro, tutti i muratori che lavoravano col poro Silvano votarono comunque Enrichetto nostro.
Sempre che de passato stamo a parla', G-Mai c'ha ragione.

Anonimo ha detto...

enrichetto se n'è andato troppo presto...
io ricordo che seppi della sua morte mentre guardavo i quadri della promozione dalla terza alla quarta liceo da un compagno di scuola fascistone che venne sbandierandolo come fosse una figata.
ricordo l'azzeramento della gioia di averla sfangata anche quell'anno e il convincimento che tutto sarebbe stato meno possibile senza di lui...
gmai

nemoravi ha detto...

"Più samba meno caramba" una scritta su un muro della Nomentana che mi ha sempre fatto ridere (i caramba, per chi non conoscesse il romanesco, sono i carabinieri e non il programma di Raffa con una 'ere' sola!).

peppermind ha detto...

@Claudio: Bello spaccato d'altri tempi, che hai scritto.
Continuo a pensare che sia bene essersi liberati di tante cariatidi, ma i contro ci sono...
@gmai: Ho sempre avuto la sensazione che, sebbene credo sia uno dei pochi leadre che abbia fatto qualcosa di concreto a sinistra, Berlinguer non sarebbe comunque riuscito a completare quel che aveva in testa...
@Vicky: Rido... ottimo "muro" quello...