giovedì 27 maggio 2010

Paradesso.

Non ho tempo di dire "non ho tempo".

venerdì 21 maggio 2010

Rimarrete Sorpresi - la Lunghezza Svolge un Ruolo

(Nota bene: questa mail è stata inviata a mbuto@internettoes.it... profetica, anzichenò e anzichenecchio.

Nota bene, ma molto bene, il soggetto dell’e-mail che recita:


Rimarrete Sorpresi - la Lunghezza Svolge un Ruolo

La lunghezza svolge un ruolo? SORPRESONAAAA! Ma chissà quale ruolo? Mboh… mbuto, quasi.
Comunque qui a destra potete ammirare un esemplare di cappello rosa lunghissimo, che svolge il suo ruolo, sorpresa.

E ora: l’e-mail di spam!)


Hai una decisione giusta (grazie caro, ne ho sempre una giusta, so' ganzo). Il nostro prodotto Se voi e il vostro Determina femminile (il "determina" femminile è tipo, chessò, la "domina", la "mistress" femminile, codesta "nostra" donna tutta inchiavardata di pelle, stivali e frustini? Che roba è? Su no mì...) non delude! (se invece NON è "determina", il nostro femminile? Ci delude? Il vostro prodotto è una fetecchia?)

Dai nostri ArrivareProspettiPartner (dai vostri chi? Vabbe', comunque, mi piace questa faccenda dei prospetti partner, pensa che bello tutto un mondo edificato su una massiccia spedizione a tappeto di prospetti partner, esperti che li interpretano, che stilano proiezioni statistiche sull'andamento della funzione coppia sulla base delle variabili partner... ok, mi viene da vomitare) miracolosa Sorpresa! (La lunghezza! Svolge un ruolo!) Ordine veloce e sicuro E infine lasciate che i vostri sogni!
(Che i nostri sogni? Lasciamo che i nostri sogni? I nostri sogni COSA? Gravitino? Lievitino? Orgosolino? Guiderdonino? Cosa? Cosa? Che COSA devo lasciarli fare!?! Dio, l'ansia mi ucciderà, un giorno o l’altro.)

Hasta lo SPAM, siempre!

martedì 11 maggio 2010

Non SENT ragioni.

Plìn plònne, ne, ne, ne (trattasi di eco, ci ho messo un mucchio di riverbero all’impianto sonoro del mio pc, dc, psi, nunteregghecchiù),
Trattasi anche di “mail di cliente”, sottoprodotto dell’economia padana.

Vado a leggervi:

Ricevo continuamente un messaggio che mi dice che lo spazio usato è oltre il
75%
NON NE CAPISCO IL MOTIVO
Potete verificare la mia utenza ?


Lo spazio di cosa? Del tuo cranio? No, figurati, occupato quello... inospitale e polveroso com'è.
Vabbe', stai parlando della casella postale, meno male che non c'è un tuo pari che ti risponde, eh? Comunque il messaggio significa cche la casella è piena oltre il 75% dello spazio disponibile, ti avvertiamo prima che la intasi del tutto e poi ci rompi le balle con scene da melodramma, "se non posso usare la posta mio figlio muore tutto pieno di enfisema polmonare mentre un cucciolo di coyote in Arizona viene stirato dal bulldozer senza freni di Uncle Ted!", quindi accedi via web, e cancella un po' di roba, soprattutto nella cartella "Sent", che ci appare stracolma di rifiuti (le tue mail).


IN PRATICA DEVO CANCELLARE UN PO DI MESSAGGI INVIATI ?

Brafo, induinat. Sorvolo sul fiume PO, e te l'abbuono: vai uomo, vai (cit. Canto).

MI DICE CHE LA CARTELLA E' VUOTA


Ma se ci sono 20 MEGABAIT di roba inviata ai tuoi compagnucci di scemenda? Te lo sillabo a bocca larga: 20 MEGABAIT! Che cepparola di cartella stai guardando? La cartella bella? Basta un po' di fantasia e di bontà?

IO CI HO CLICACTO SOPRA SU IS E DICE CHE E' VUOTA
Forse intende che devo cancellare la mia posta u out look ?


Clic Cacto? (Minor cessat?) Sopra su? (Di sopra in alto in cima?) A cosa, poi? IS? E che cippa è un IS? Vedi di andare andando va', vai! Sopra su sto par di picks of the mountain, lascia stare la posta U OUT LOOK se no ti mordo! Accedi alla fottuta webmail!!! Poi alla fottuta cartella SENT!!! Cancella quel florilegio di messaggi utilissimi tipo "EHI, BELLA Lì, CIOè NAH RAGA LO SAPEVATE CHE IL MIO NUOVO CELL FA I TOSTI COL PARSUTTO?" e liberaci da te!

Ho atteso con angoscia altri messaggi, occhieggiando con pupilla dilatata la mia INBOX, per colpa della sua SENT (ok, la smetto), ma... non ha più risposto.
Sicuramente non ha risolto niente.
Spero quindi sia svenuto, rinvenuto, svenuto, e via con la ricorsività, tra atroci sofferenze.

lunedì 3 maggio 2010

Marzo insiste.


Il cielo è uno di quelli che si apre, come tolto un coperchio, ed evapora verso l'alto, dal rossoscuro all'azzurrobianco, leggero, dilaga verso l'alto, in ogni angolo di vita.
Il sole è appena scivolato qui sotto, lasciando questo riverbero imponente, il tramonto.

Devi andare al lavoro.
Aspetta.
Devi rispondere, chiamare, tradurre, guadagnare, trovare, pensare e cercare.
Aspetta, ti dico.


Si insinua liquido e trasparente, si acquatta tra i tratti di matita compatta, le case di Milano, fredde di blu, dispersi battiti di calore dalle finestre qui e là e poi basta, e tutto si schiude e respira che non finisce mai.
Il cielo è uno di quelli che sale, si apre ancora e continua a salire.
Qualche punto di luce, là tra centinaia di rotaie, ai margini dei tetti, grano su grano, inizia a scurire la sera.

Devi scrivere.
Aspetta.
Devi rileggere, correggere, andare, suonare, creare, lavorare, pagare, pulire, amare, asciugare, provare, scopare, tornare e partire.
Aspetta, ti dico.


Per tanto, tanto tempo, tutto si sospende, galleggia, un accordo frigio e sommesso, si estenua, massaggia le palpebre indolenzite della città.
Ma tu?
Tu dove sei?

Io sono lì, minuscolo spicchio di terrazza, il mento appoggiato su una mano che nasconde la bocca, negli occhi il silenzio immobile, il finale d'orchestra.
Ma cosa fai lì ancora?
Sta per calare!

Devi camminare, annusare, faticare, sudare, correre e ballare!

Lo so, ho capito, la notte di Aprile.
Quando bussa la smetto.
Promesso.