Caro Pepper,
è un pezzo che non ti scrivo, perché so che non mi leggi. Nessuno lo fa veramente, del resto, nemmeno se ha gli occhi incollati alla pagina. Nemmeno tu, che fai tanto il figo.
Nel frattempo mi sono trasferito nel sottosuolo.
Prima stavo sui tetti, ma ora è troppo affollato, e lo sai che io vado dove nessuno vuole andare, è una roba automatica, mi ci ritrovo prima ancora di pensarci.
Qui sotto ci sono tutti i rifiuti di questa terra occupata, cessi, radio a transistor, telefoni… e anche televisori, un sacco di televisori, e ieri ne ho trovato uno che per sbaglio ci aveva il decoder che funzionava ancora.
Che robe: hanno ‘sta foga di buttare via tutto per comprare tutto, con agile scambio di segno e significato, tanto che poi si affrettano a buttare via il nuovo per far spazio... al nuovo.
Comunque, visto che c’ero, mi sono messo a scanalare ‘sto digitale terrestre.
Non ci crederai ma non c’era un cazzo di niente. Duecento canali, non finivano mai, eppure non c’era uno stracazzo di niente!
Il nulla.
Ci hanno regalato l’immagine digitale, alta definizione, senza sbavature: perfetta.
Ce l’hanno regalata a forza di calci nel culo, sì, ma tu fai finta di niente, e ricorda: è un regalo.
Ma per cosa?
Per non farci vedere niente, ma da dio.
Pubblicità di merda, sport di merda, talk show di merda, macchine di merda, film di merda, fighe e cazzi di merda, e facce, facce e ancora facce di merda.
Un nulla nitido e scintillante, ti ci accoccoli dentro e vaffanculo e ciao.
Se caghi in un cesso di lusso, tutto ceramiche firmate e rubinetti placcati, la puzza la senti lo stesso. Solo col tempo ti ci abitui e non senti più niente.
Ma se fai l’errore di uscire e rientrare... cesso di lusso o no, la puzza la senti di nuovo.
Fredda, stagnante, invisibile, ti penetra in silenzio. Come il vuoto che ti ha bucato già gli occhi: quei due fori bui da cui ti cola via l’anima.
E prima che ti sia gocciolata via tutta, ti ritrovi a sperare in dirette dal parlamento, botte, sangue, celerini infiltrati e città che bruciano.
Ci sentiamo, se non muori prima.
Dai sottosuoli occupati
Sempre non tuo
Ghost Mind